22 marzo 2017

Ciò che non mi piace in giardino. Acidità giardinicole.

Intanto:ma chi se ne .E vai con l'elenco di quello che non acquisto, che non voglio, o che mi fanno scuotere la testa quando sbircio nei giardini altrui.

  • Non mi piacciono le dalie. Le vedo belle nelle foto in rete, sui cataloghi, i bulbi ammiccano in vendita sugli scaffali, sono di tanti colori! Si, sono belle, ma non mi piacciono.
  • Le campanule. Deliziose, viola, con le capocchie che sembrano cuffie di contadinelle vestite a festa. Restano sugli scaffali, a violeggiare.
  • I gerani. Insulsi. Con quei colori sfacciati. Uno ogni tanto, una macchia solitaria, una trasgressione come un salto al fast food da parte di chi normalmente mangia cibo sano. Un attimo fuggente. Se non che ho ereditato i gerani di mia nonna, anzi, sono ancora i suoi, ma io li annaffio, li concimo, li rinvaso e ho fatto pure le talee, signorsì!
  • La palma triste e solitaria. Sul prato perimetrato dal cemento. Come un monumento a se stessa. Di peggio c'e'solo il giardinetto con l'acero di quelli compri al garden, messi li'come a dire :to' c'ho la palma!c'ho l'acero. La pianta non vista nella sua funzione estetica, ma simbolica. Che simbolizza un determinato status sociale:vorrei, ma non posso. La voglia di qualcosa di esotico, è sempre un po' triste.
  • l'ulivo. Dipende. Qua c'e'pieno di ulivi, ulivi redditizi. Io ne ho tre in giardino, messi a suo tempo dai miei nonni, quanto la terra serviva per vivere, quindi faccio fatica, in queste latitudini, a concepire l'ulivo solitario come una pianta ornamentale. Sarò banale, ma per una pianta in solitaria sceglierei un melograno, se c'è lo spazio invece un leccio, una roverella. 
Nei giorni scorsi ero in un garden dove a fasi alterne vado da anni, hanno cambiato gestione, hanno prezzi da toccarsi, ma io che un pochino me ne intendo di piante, riesco a portare via cose a un prezzo legittimo. Del resto preferisco acquistare da una ditta che opera sul mio territorio, piuttosto che da il Prestigioso Vivaio che vende  on line. Sono, mio malgrado, una sentimentale, almeno con le piante.
C'era un giovane uomo belloccio, con un bambino di circa 10 anni, che chiedeva una soluzione per due vasi, senza fori per il drenaggio, fissati sopra dei pilastri. La tipa del garden gli ha detto che senza fori muore ogni pianta, che non ci sta niente. Io per la verità avevo qualche soluzione, es. argilla espansa+tericcio+edera variegata, al volo, ma sicuramente ce ne sono molte di più, studiandoci un minimo. Però mi faceva male la testa, ero stanca, era venerdì, insomma avevo fretta di prendere una pianta per Elena e allora : Potrebbe mettere delle piante di plastica!ce ne sono di così belle che sembrano vere!
Mi ha ricambiato con uno sguardo tra lo stralunato e il perplesso!

11 commenti:

UIFPW08 ha detto...

Hai un paradiso in giardino Sara..
Un abbraccio
Maurizio

Novella Semplici ha detto...

Le dalie mi hanno sempre dato pochissime soddisfazioni, sono esigenti e a forza di cure ti nascono due o tre fiorellini striminziti quando va bene. Preferisco piante più umane. E poi puzzano!
Le campanule mi piacciono tanto ma sul mio terrazzo al primo calore estivo schiattano.
I gerani sono più robusti ma odio quelli classici toscani, qua detti malvoni. Ne aveva tanti mia nonna, fanno tanto macchia di colore ma da vicino li trovo banali. Adoro invece quelli parigini che ricadono, ne ho quattro piantine.
Le palme le aborro proprio.
Gli aceri mi piacciono ma non si adattano al terreno.
Nei contenitori senza foro di drenaggio si possono coltivare delle piante non troppo sensibili ai marciumi ma bisogna annaffiare con il contagocce, è un vero e proprio ammattimento. Meglio un bel foro e via. A meno che non siano vasi da interno e ci si voglia sbizzarrire con l'idrocoltura! Ma io aborro anche quella!
Aborro anche le piante di plastica.
Ora vado a prendere un antiacido.

Vera ha detto...

Ti faceva male la testa, appunto :)
Spero sia passato; io "OOOdio" (come dice il puffo brontolone) le piante di plastica!
Ho un sacco di piante in contenitori senza i fori per il drenaggio, mi piace metterle nelle vecchie lattine della conserva, nei barattoli dei pelati formato albergo, durano due tre anni poi il metallo si disgrega e io cambio barattolo:) Li uso anche come coprivaso in casa. Basta stare molto attenti con l'acqua.

Sara ha detto...

Insomma io volevo un po'tagliare corto con la questione...

Francesco ha detto...

ahahah, noti i bellocci !

UnUomo.InCammino ha detto...

Anche la scelta della flora, in orto, giardino o casa, cerca di trovare una soluzione tra vincoli e principi talvolta contrastanti.
Ad esempio i gerani non è che entusiasmino neppure me. Ma ci sono alcune varietà di parigini che hanno una bellezza che si staglia.
Poi c'è la questione di robustezza, resistenza al sole, al freddo, costo, annualità o perennità (?) etc. .

fracatz ha detto...

le dalie son troppo alte, anche quelle definite nane, i fiori devono restare bassi e non rompere, di alto posso tollerare qualche rosa di gran classe che almeno ti dà la sensazione di potarla come se fosse chissà che cosa

viola ha detto...

Nel mio mini giardino ho piantato un ulivo al centro che sta crescenddo a dismisura..in effetti, non era la pianta che avrei messo ma .. è stato un gesto d'amore

Alberto ha detto...

Ci sono vasi senza buco che contengono al loro interno un altro vaso un po' più piccolo con il buco che rimane staccato dal fondo qualche centimetro così l'acqua non ristagna. Sono adatti per essere appesi, così quando si annaffia non si sporca. Qui nella casa alcuni di questi vasi li hanno agganciati alle persiane.

LaLaura ha detto...

Tutte qui le acidità?

Claudia ha detto...

A me le piante piacciono praticamente tutte. Non vorrei (ma purtroppo ho) piante con le foglie glauche, perché non riesco ad accostarle con niente. Non mi piace accostarle, se non ci fosse niente attorno mi piacerebbero anche loro.

Mi intristiscono quegli ulivi in fila nei garden, con i monconi di radici tagliate a forma della bacinella che le contiene.
Gli alberi, pubblici e privati, strapotati fino a lasciare solo un paio di rami che sembrano alzati a gridare vendetta, mi riempiono di rabbia e di impotenza.
Colpa di chi li massacra.

Non mi piacciono le infestanti, tipo Phytolacca americana, e chi ne lancia in giro i semi, perché sono tanto carine e piacciono agli uccellini.