16 maggio 2017

le parole e i fiori di maggio

Li vedo quando passo in auto dal furetto:sono  gruppo isolato, sfuggiti all'assalto del decespugliatore,  sul poggio, nel sole. Sono i papaveri rossi, quelli della guerra di Piero, che e' morto a maggio, ma avrebbe preferito che fosse inverno. 
Alla sera cammino per il mio paesino ritrovato, nella casa dei nonni dove ho fatto ritorno. Passo accanto ai giardini altrui e mi arriva intenso il profumo del pitosporo e poi il profumo delle rose, nel loro mese migliore e altri profumi che non distinguo, ma come evocava Leopardi ricordando Silvia, era il maggio odoroso.

5 commenti:

LaLaura ha detto...

Che malinconia soffrire di anosmia. Che senso di cose perdute e sol immaginate. Sono progettata per vivere a Milano, dove maggio non è così odoroso.

Franco Battaglia ha detto...

Si. E' un mese intenso di profumi, di fiori e piante delle quali spesso, ignoro nomi e provenienza, ma mi riempio di effluvi ad occhi chiusi, e proseguo col sorriso...

fracatz ha detto...

vabbé tutto questo entusiasmo per la buona stagione, però in ogni caso siamo solo a maggio, quindi vacci adagio

viola ha detto...

Poeticissima Sara.. adoro i papaveri ed i profumi dei fiori in questo mese.. ora è intenso, a casa mia, quello del gelsomino e pure quello del caprifoglio

Mariella ha detto...

Adoro i papaveri, li fotografo convulsamente.