04 febbraio 2018

Overdose di stampa

Della tragedia di Macerata, di quella fine orribile di una povera ragazza di 18 anni mi ha colpito che da parte degli organi di stampa , da subito,  è stata ventilata più volte  l'ipotesi di un overdose tra le cause probabili della morte.
Personalmente vedo un salto causale alquanto impegnativo tra la permanenza della giovane in una struttura per il recupero dei tossicodipendenti e quindi il dato di fatto di un ritrovamento di un cadavere fatto a pezzi, cosa che istintivamente mi fa pensare piuttosto a un omicidio motivato da altre ragioni, quali uno stupro, una violenza,  una rapina a una qualsivoglia barbarie perpetrata contro una giovane, anzi giovanissima donna. 
Tanto più che non credo che l'overdose di per se possa essere motivo così frequente di morte per un tossicodipendente,  almeno oggi come oggi,  quando la droga che si vende è abbondantemente tagliata con ulteriori porcherie.
Quindi di fatto l'overdose penso che sia ben molto più rara di un tempo, semmai sono le sostanze mescolate alla droga che producono i sintomi di quella che sembra un overdose. Ma questo è un altro discorso dovrebbero fare gli esperti del settore.
A parte che personalmente sono convinta che quella ragazza sia stata uccisa, perché la stampa ha dato tanto peso all'ipotesi di una morte per overdose?
Altre volte in questo blog, spero senza presunzione, ho scritto in merito al fatto che ci si sia del tutto arresi alla droga, cioè che a fronte di sequestri di quantitativi ingenti di stupefacenti da parte delle Forze dell'ordine,  i programmi sociali di prevenzione e di recupero della tossicodipendenza sono assolutamente insufficienti. Forse ragiono in modo approssimativo però mi pare che ci sia ci sia arresi  considerare  la droga è un male inevitabile. 
Si sta dando inoltre per scontato che il  traffico della droga sia nelle mani di extracomunitari ed  è un miracolo tutto sommato che si sia arrivati al drammatico episodio di oggi della sparatoria perché il fenomeno dello spaccio indisturbato  esiste nelle nostre città da almeno vent'anni.
Un tempo lo spacciatore aveva lo stigma, pure da parte degli stessi tossici, adesso la figura dello spacciatore sembra trovar posto nel consorzio umano e se non ci scappa il morto, non gli rompe le scatole nessuno.
Si può ancora dire che la droga fa schifo e che uno spacciatore è un topo di fogna?

11 commenti:

LaLaura ha detto...

Lui bello, freddo come un serpente, elegante e superbo, figlio di una mia familiare acquisita, studiava ingegneria accanto a me che frequentavo la scuola lì accanto, mi faceva soggezione. Poi scopro che si manteneva spacciando fumo, e non so se altre droghe ancora.Tutt'altro che povero, anzi proveniente da famiglia molto benestante. Un topo di fogna! Un vero topo di fogna. E la soggezione si trasformò in disprezzo intenso e rabbioso.

Alberto ha detto...

C'è sul numero dell'Espresso uscito domenica scorsa un'agghiacciante inchiesta di Fabrizio Gatti sulle periferie torinesi. Ci sono interi quartieri di spaccio dove non intervengono né il Comune e nemmeno le forze dell'ordine. Di fatto comandano gli spacciatori e i torinesi vivono barricati in casa. Parliamo di Torino non di Napoli.

Franco Battaglia ha detto...

Certo che si può dire.
Ma si può dire anche che non c'è lotta ne' alla droga ne' allo spaccio.

nucci massimo ha detto...

Ebbene sì, per me sono topi di fogna ma per favore con distinguo,
Lorenzo si guadagnava la dose vendendo fumo, era ormai arrivato
al capolinea e non c'era verso di tornare indietro,
da ragazzi abbiamom tutti comprato fumo da lui e non era un topo di fogna
era gentile, altruista compagnone e voleva bene a tutti noi
quando tornavo in paese mi veniva a cercare e i suoi erano gli abbracci più stretti
e quando lo misero dentro mi mandava i saluti da Romano (Zazzà)
che andava in carcere a dare lezioni di disegno e pittura
e quando arrivava lui la prima cosa che gli chiedeva era
"Hai visto Paolo? T'ha detto di salutarmi"
Uscito da lì non ha retto il ritorno alla vita normale
e s'è fatto una dose da cavallo.
L'hanno trovato la mattina sullo scalino del bar.
L'ha fatto lì per salutarci l'ultima volta
e io adesso mentre scrivo sto piangendo di nuovo.
Lorenzo non era un topo di fogna.

Alexander Biagiolius ha detto...

la mia ricostruzione è questa :lei viene a sapere da amiche che il tizio ci sa fare ha gia avuto una donna italiana e ne ha avuto un figlio ,curiosa arriva a conoscerlo ,magari vuole solo divertirsi ,lui la droga per abusarne meglio lei va in overdose ..se non è cosi non mi spiego come ti viene in mente di andare a casa di uno cosi

Francesco ha detto...

per adesso è accusato di sottrazione di cadavere. se doveva ucciderla non faceva tutta sta roba da film dell'orrore

semola ha detto...

... "sottrazione di cadavere" ...
Pamela è morta nella migliore delle ipotesi per overdose ...
... chi gli ha fornito la droga non è l'assassino??
... poi lui è scappato ...
... al ritorno ha trovato il corpo orrendamente seviziato e tagliato a pezzi...
... vista la casa in disordine ha pensato di raccogliere i pezzi in due valige e buttare l'immondizia ...
... nessuna ombra di femminicidio in questo caso?
... si è perfettamente integrato nel ricostruire i fatti, forse credeva fosse la nipote di Mubarak...

Francesco ha detto...

Non ho seguito la storia in profondità. So quello che dicono ii telegiornali, ma non conosco al storia personale dei protagonisti in dettaglio. Non capisco soprattutto il motivo per cui si è fatta a pezzi la ragazza, normalmente si ricorre a questi scempi solo quando c'è un omicidio classico, non una morte per overdose.

UnUomo.InCammino ha detto...

Una persona che non avrebbe dovuto essere in Italia, che ha già delinquito e che è stato potenziato dal lievismo della (vostra) italia (più) migliore.
I grandi problemi, i grandi disastri sono SEMPRE il risultato i più concause che si amplificano negli effetti.

fracatz ha detto...

in alcune culture la morte di un giovine viene accettata solo se il suo giovane corpo venga smembrato ed alcune parti mangiate dai presenti per perpetuare la vita di quel povero giovine dal tragico destino. Nella nostra cultura invece è vilipendio, ora in una società multiculturale voluta dai caporioni che contano perché cosa buona e giusta, occorrerebbe almeno spiegare e rieducare i bobboli così chiusi nei loro atteggiamenti

Mark Renthon ha detto...

Si dai, tiriamo fuori le solite attenuanti che siccome fino a ieri vivevano nella giungla allora sbagliano per via delle loro "usanze". Non è colpa loro se hanno la "cultura" dello stupro o della macellazione umana, vanno "rieducati". Ma porca tr**a..