Io : io non voglio essere felice,non è quello che mi interessa, io voglio diventare una donna migliore.
Lei : a me non interessa essere migliore degli altri...
Io: ma io non voglio diventare migliore degli altri!io voglio diventare migliore di me stessa.
Niente, non ha capito.
31 agosto 2018
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11 commenti:
con chi parlavi?
Con una parente, anzi un'affine.
brava, brava è così che ci si conquista il paradiso, nell'aldilà
Essere migliore significa anche riuscire a spiegarsi. ;)
E se si ha coscienza di diventare migliori non si è anche felici?
Era ovvio che il miglioramento generico fosse riferito a propri parametri.
Dettati dal buon senso, conoscendo anche solo un pochino Sara.
Migliorare i cento metri non è un parametro di propria scelta.
Dirai che il buon senso non è un valore universale, e possiamo starci, ma non fa parte neanche della trascendenza, quindi esula anche dal "non mangiare carne di venerdì santo".
Ad esempio possiamo affermare con sufficentissimo buon senso che se pensi sia impossibile che un milione di immigrati possano essere ospitati nei conventi, negli eremi e nei monasteri sparsi per l'Italia, hai perso di vista il concetto di immanenza.. ;)
difficile sapere quando si è felici, complicatissimo sapere quando si è migliori
bello invece, ed è un peccato non essere stata capita
questa è la classica cosa che o la sai da te, oppure non la capirai mai. la tensione a progredire, a migliorarsi, è qualcosa che appartiene a pochi. la maggior parte, ha tensione alla comodità e al facile...
il miglioramento è asintotico: passato un limite tende ad una curva quasi orizzontale.
Ergo: ci vuole un po' di indulgenza con se stessi.
E' bello migliorare. Non per gli altri, perché nella maggior parte dei casi o non capiscono o sono invidiosi, e da lì maldicenze e derisione. Viva l'egoismo, e migliorare per se stessi. Poi se anche gli altri apprezzano meglio ancora.
Mi sa che non mi sono spiegata, e questa rimarrà una cosa scritta per me stessa.
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