16 ottobre 2019

Quattro girasoli di plastica

Mentre passo in bici vedo quattro girasoli di plastica affissi al muretto. Non mi ricordo se c'erano l'ultima volta.
Sul lato opposto della strada c'è Mario che a seconda della stagione vende i fiori o le caldarroste. Ho pensato anche a lui, avanti con gli anni e una vita non certo facile, quando il boato in una notte gli ha portato innanzi agli occhi l'Inferno.
Deve essere stato il primo ad accorrere. Il più grande aveva 35 anni, la sfiga di aver chiesto un passaggio. Il suo collega 29. Gli altri due giovanissimi. Non c'è un fiore.
Le  zone in cui vivo sono arretrate, da queste parti infatti per troppe persone  la prudenza al volante non è considerata una virtù, ma semmai una debolezza.
Invece di quei 4 girasoli di plastica ci vorrebbe un monumento, una lapide, un'occasione per una cerimonia istituzionale in modo che  questa vicenda non venisse lasciata al dolore privato  dei famigliari, degli amici, ma entrerebbe in una sorta di bagaglio  collettivo di lutto, una tragedia di tutti insomma, per far riflettere la  nostra collettività sul comune obiettivo della sicurezza stradale.

5 commenti:

Charlie68g ha detto...

mi riesce difficile commentare, perchè anche qui si tende a vergognarsi se si va piano :-(

LaLaura ha detto...

Bagaglio collettivo è concetto arduo da comprendere di questi tempi. Anche non abbandonare familiari al loro privato dolore. Si sta sgretolando l'idea di comunità e rielaborazione collettiva. Passerà, ma ora va così, secondo me

UnUomo.InCammino ha detto...

Trovo i fiori finti brutti e, in questi, quelli di plastica, un'ulteriore depravazione, un eccedere ulteriormente nell'orribile.

UnUomo.InCammino ha detto...

Per ricordare i morti sulle strade io pianterei un bel, grande albero, ai lati. Con una targhetta con il nome della persona ricordata.

fracatz ha detto...

Qui a roma c'e' la colombo co un pino ogni 10 metri e su ogni pino la lapide col nome del motociclista schiantatovicisi contro. Gli alberi sui bordi delle strade andavano bene quando sulle stesse ci passavano le carrozze ed i carri trainati da cavalli e asini