06 gennaio 2020

Dedicato

Il primo anno di Università  avevo seguito tra gli altri il corso di Filosofia contemporanea che aveva come argomento niente meno che Nietzsche!
Non vedevamo l'ora di essere introdotti al pensiero del filosofo pazzo, quello che aveva detto che Dio è morto e poi c'era quella storia del superuomo appena abbozzata al liceo e della rilettura della tragedia greca, degli stessi filosofi presocratici,dei quali a un tratto la sua interpretazione rivelava una sapienza difficile da metabolizzare.  L'acqua di Talete che animava tutte le cose, il fiume in cui tutto scorre che gettava nella tristezza Eraclito e poi Empedocle divinizzato nella morte.
Insomma aspettavamo Nietzsche e invece il professore parlò di Giorgio Colli e Mazzino Montinari e ne parlò per circa tre mesi. Tutti noi ad aspettare Nietzsche, ma di lui udimmo pochissimo: Colli e Montinari. Gente che abbandonava l'aula, gente che restava, mentre lui raccontava la genesi dell'ardito progetto editoriale  dei due portato avanti negli anni '50  e '60, un lavoro che  tolse  la puzza immonda di nazismo dalla filosofia  di Nietzsche, facendo un'accurata esegesi dei suoi testi. Fu un lavoro difficile di anni,  condotto per la casa editrice Adelphi, una scelta coraggiosa per l'epoca, perché per gli intellettuali di quel periodo  Nietzsche era tabù.  
Il professore Campioni parlò per mesi, rivelandoci che di fatto molti dei fraintendimenti su Nietzsche erano attribuiti alle mistificazioni della sorella del filosofo e il superuomo altro non era per Colli o Montinari, non ricordo, "una scimmia travestita da leone".
Non so dire quando ho compreso che quello del professor Campioni era un omaggio al lavoro preziosissimo di Colli e Montinari, ma Giorgio Colli in modo speciale, dal momento che aveva insegnato nella nostra facoltà di Filosofia a Pisa,  ed era mancato improvvisamente il 6 gennaio del 1979.

Dedicato a Giorgio Colli, Maestro dei miei Maestri.

16 commenti:

Gus O. ha detto...

Stiamo scherzando. Nietzsche è il precursore del nichilismo, cioè l'etica della nostra società.
Secondo il grande filosofo l'uomo doveva riprendersi la libertà senza confini , ottenibile solo con la morte di Dio che aveva ingabbiato l'uomo inventandosi il peccato. I valori della vecchia società dovevano essere sostituiti da un nuovo pensare.
Alla fine, Dio è morto ma il nichilismo ha distrutto anche Nietzsche, che, come si dice, l'ha preso in quel posto.
Dove sono i nuovi valori. Forse il dio denaro, l'aborto, lo stupro, la fame nel mondo, le guerre?


Nuvola ha detto...

Bello :)

Marco Poli ha detto...

Bel post.
Mi unisco a Gus : Dio è morto, ma l'essere umano è un irresponsabile.

===

Anonimo ha detto...

Sara, questo racconto è la prova che la Scuola (includendo certe facoltà universitarie) non hanno lo scopo di educare, cioè di portare fuori, alla luce ma di storpiare, cioè di indurre il torpore, l'inazione.

La parola "filosofia" significa "amore per la conoscenza" e si contrappone al solo lemma "sofo" cioè "il sapiente" per due verità implicite. La prima verità è che la "conoscenza" può essere solo quella del mondo fisico, la seconda è che questa "conoscenza" è un divenire. Sorvoliamo per comodità sul fatto che qualsiasi cosa comunichiamo è intrinsecamente sia razionale che convenzionale, quindi un sottoinsieme del "pensiero".

Contrariamente a quanto leggo sopra, il contributo di Nietzche alla "conoscenza" è ZERO e può interessare solo persone che non hanno nessun "amore per la conoscenza", quindi non sono affatto "filosofi". Può avere un modesto interesse dal punto di vista sofistico, cioè circa la retorica. Nell'ambito del "sofismo" la conoscenza infatti può essere solo quella dello strumento per comunicare, non quella del contenuto della comunicazione. Non è una cosa sbagliata in sé ma c'è un limite al numero di giri di mestolo con cui puoi rimestare il torrone.

L'importanza di Nietzche nella "cultura contemporanea" è quella di una malattia. In quanto malattia del cosiddetto "Occidente", piace a quelle menti perverse che vivono nel riflesso condizionato e masochista di segare il ramo su cui siedono. E' una di quelle cose che porti in sottrazione senza avere l'obbligo di portare qualcosa in addizione.

Chiudo facendoti notare che ai giorni nostri il concetto di "filosofo" o di "filosofia" è sinonimo di "azzeccagarbugli-buono-a-niente" e di "supercazzola oziosa". E' una idea che è diventata vera quando è stato accuratamente rimosso da "filosofia" il concetto di "conoscenza" e che lo scopo della filosofia è di studiare il mondo fisico, per cui è rimasta solo la retorica. Retorica che dopo milioni di giri di torrone, è una posa.

Per altro, io conosco dei "filosofi" che si occupano di logica, che è un sottoinsieme della matematica. Ancora, non è niente di fisico ma almeno è un modo con cui puoi rappresentare il mondo fisico e serve per progettare e costruire le macchine.

Zio Scriba ha detto...

Bellissima dedica. In quel campo (come in molti altri) sono orgogliosamente autodidatta, ma un intero scaffale della mia libreria è colmo di libri Adelphi curati da Giorgio Colli.
Un abbraccio.

Ernest ha detto...

che bella dedica.

diego ha detto...

Seguii Colli, poco prima della sua scomparsa. In effetti contribuì molto a diradare la mistificazione sul rapporto fra Nietzsche e il nazismo, anche se ancora permane. Il ruolo della sorella fu determinante.

Fai bene a ricordare quei docenti di qualità superiore, lo meritano.

Alexander Biagiolius ha detto...

che nel film Grande grosso e Verdone ,Carlo era fissato col Cavallini pittore minore ma che lui professore di arte chiedeva sempre all esame -

Anonimo ha detto...

Per esempio, mentre agli antichi filosofi greci sarebbe apparso immediatamente naturale porsi la domanda, a nessuno nel blog di UCoso è venuto in mente di calcolare a che distanza si trova l'orizzonte teorico in base all'altezza dell'osservatore.
E' un modo di pensare e di essere a-filosofico.

LaLaura ha detto...

Quanta passione

Francesco ha detto...

Lorenzo, è preferibile scrivere "peraltro" anzichè "per altro"

fracatz ha detto...

dopo il punto scrivere "Per (spazio) altro" lascia un alone di mistero che può incuriosire il lettore e portarlo a riflettere, a rileggere in quanto potrebbe aver tralasciato qualcosa

Mariella ha detto...

Bellissima questa tua dedica.

Alexander Biagiolius ha detto...

nietzche era antisemita,maschilista al punto di consigliare all uomo di far figliare una donna per tenerla tranquilla e altre nazisterie varie come daltronde Gramsci e ancora i papi almeno da Paolo IV a Pio XII..

Anonimo ha detto...

Non so chi sia questo Lorenzo ma Treccani recita:
--------------------
"peraltro avv. – Grafia unita di per altro, del resto, però, tuttavia, d’altra parte: queste sono le mie previsioni, non vorrei p. sbagliare; p. questo compito non spetta a noi; occorreva l’approvazione del direttore, che p. quel giorno non si fece vedere."
--------------------
"PERALTRO O PER ALTRO?
Entrambe le grafie di questo avverbio sono accettabili, anche se quella più diffusa nell’italiano contemporaneo è peraltro, con ➔univerbazione

L’incidenza delle spese del personale sul totale del costi, peraltro, si è ridotta progressivamente («La Repubblica»)

L’accordo prevede per altro termini stringenti («La Repubblica»)."
-----------------------

Delle preferenze altrui non mi importa nulla.

Francesco ha detto...

Lorenzo, ma hai ricevuto una denuncia dalla polizia postale o sono risaliti al tuo IP che adesso commenti in anonimo? temi possano pignorare il quinto della pensione di mamma o la quota di tua proprietà dei tuoi immobili? dai, lo sanno tutti che sei tu....sei amorevolmente ridicolo!