24 gennaio 2021

Post femminista

Essendo una femminista con la clava, faccio letture femministe, come Feminist Post.

Biden, giorno 1: libero accesso agli sport femminili per le trans con corpi maschili

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedi che madre natura è compassionevole, mentre ti faceva compagna ti ha tolto la consapevolezza. Cosi non ti rendi conto di niente, per esempio che la faccenda dei trans equiparati alle donne è solo uno dei corollari del Mondo Nuovo e del "progresso", delle "anime della sinistra". E' tutta colpa tua e qualsiasi premio ti tocchi non sarà mai abbastanza.

Io sono contentissimo che i trans provino coi fatti la "parità di genere".
Ovviamente non solo nello sport ma in qualsiasi cosa, tipo nei consigli di amministrazione delle aziende, nell'esercito, alla NASA, nelle istituzioni, ovunque ci siano le famose "quote". Mettiamo i trans nella quota delle donne e vediamo chi vince. Anzi, mettiamoci anche i gai, maschi e femmine. Parità, uguaglianza.

Mi sbellico dalle risate.

In realtà io vorrei che mi apparisse un arcangelo e mi dicesse che tutti i "fascisti" (per fare prima) devono costruire delle arche di bottiglie di plastica che poi viene il diluvio ad annegare tutti i compagni. Bei tempi.

Franco Battaglia ha detto...

Ma non c'erano cose più importanti in agenda?

fracatz ha detto...

con NOI, del partito degli under 70.000 non sarebbe successo, NOI per lo sport istituiremo la terza categoria: uomini, donne, diversi

Anonimo ha detto...

Fracatz, allora ti spiego il ragionamento.
Puoi fare tutte le categorie che vuoi, però devi anche obbligare la gente a pagare il biglietto per vedere la partita di calcio "Milan donne" contro "Juve donne", oppure "Milan diverso" contro "Juve diverso". Ripeto, OBBLIGARE. Magari con la bolletta della luce, come per la RAI.

I parenti non li puoi scegliere, gli amici si. Quindi se io voglio essere amico di un orango e non voglio essere amico di una zebra, sono fatti miei. Il problema dei compagni come Sara è che sono programmati come automi in modo da ritenere "normale" che ti vengano imposti gli amici, perché se non ti stanno bene significa che invece di "amare" tu vuoi "odiare" e questo è un crimine. Odio le zebre? Sono un fascista, sono uno zebrofobo?

Quindi tu devi amare quelli che ti dicono loro e quello che ti dicono loro.

Se sei mai andato a vedere una competizione sportiva riservata alle donne, che ne so, una partita di pallacanestro, ti sarai accorto che è come vedere una partita di uomini invalidi o di vecchi. Alla gente non piace vedere le competizioni delle donne perché le prestazioni sono enormemente inferiori, non tanto per gli aspetti quantitativi come velocità, distanza, altezza, quanto per gli aspetti qualitativi che dipendono dalla coordinazione e dalla diversa meccanica delle leve.

Come si rimedia, secondo la dottrina compagna? Prima NEGANDO che la differenza esista e poi IMPONENDO a tutti di guardare le competizioni femminili. Poi ti dicono che le donne devono essere pagate come gli uomini. Che avrebbe tutto il senso del mondo se la prestazione fosse uguale. Siccome non è uguale per niente, ecco che scatta la "categoria protetta", la "quota". Secondo te che interesse può avere l'Esercito di assumere donne per metterle in fanteria? Concretamente, nessuno, sono come uomini invalidi o vecchi, però c'è l'obbligo a prescindere perché c'è la "quota", che se non è proattiva, è imposta per legge.

Non vale solo per le donne, le "categorie protette" sono state introdotte progressivamente dagli Anni Settanta in qualsiasi ambito, per esempio negli USA è notorio il problema delle ammissioni nelle Università da cui poi discende l'assetto del "mercato del lavoro". Da noi, visto che la "questione razziale" non c'era fino a che non ci hanno imposto gli immigrati, abbiamo inscenato la "questione meridionale" da cui è derivato il meccanismo dei diversi criteri di valutazione scolastica e poi nei concorsi che a sua volta ha prodotto la "riserva clientelare" nella P.A.

Adesso stiamo seguendo, perché ancora ci viene imposto, la parabola degli USA, quindi abbiamo le "categorie protette" su base "razziale" e stiamo preparando le "categorie protette" sulla base degli orientamenti sessuali. Forse non è chiaro, qui parliamo di una specie di "nazismo alla rovescia" e per rendertene conto puoi fare come ho fatto io, fare una ricognizione dei prodotti di intrattenimento USA (film, telefilm, musica, ecc) e vedi quali argomenti sono contenuti nel "racconto" e con che modalità vengono trattati.

Se non ti piace la minestra, salti dalla finestra.

Poi vieni qui a leggere la compagna Sara che si lamenta perché gli sembra che la "categoria protetta" dei trans vada a minacciare la "categoria protetta" delle donne. Dopo tanta fatica per allenarsi e correre i 100 metri, arriva il trans che arriverebbe trecentomillesimo tra gli uomini e arriva primo tra le donne. Cosi come l'Esercito in fanteria ha tutto l'interesse a metterci i gai o anche i trans, che sarebbero comunque meglio delle donne. Che fa ridere, non per la cosa in se ma perché il re è nudo.

Mark Renthon ha detto...

I trans negli spogliatoi delle ragazze? Compro subito minigonna e parrucca