30 agosto 2021

Tipologie umane da museo

L'impreparato : appena attacchi la spiegazione ti dice "io non me ne intendo", quasi che a fine visita dovesse sostenere un esame. L'impreparato è una delle tipologie di utenti più diffusa, è stato convinto da anni di supplenti svogliati e prof. a incarico in attesa di ricongiungersi con la famiglia  al paesello, che ciò che ė culturale è necessariamente palloso.

Il turista per caso: arriva innanzi all'ingresso e chiede "Ma si paga?".  Una volta erudito sul quantum , "Cosa c'è da vedere?", nemmeno si consiglia  con la moglie e conclude "Non abbiamo tempo, torniamo un'altra volta!" - e allora chi te l'ha fatto fare di uscire dall'autostrada, parcheggiare l'auto e scarpinare fino a qua?

L'irrisolta : non ha continuato  gli studi dopo le superiori per motivi suoi, in linea di massima perché non ne aveva voglia. Oppure ha fatto una facoltà che non le piaceva e mente tu ti iscrivevi al corso di Filosofia del linguaggio, perchè lo seguiva quel ricciolone spettacolare che ti piaceva tanto, lei si sparava esami tipo Statistica e Analisi 1, per dire! Di fatto averebbe voluto fare l'archeologa.  Ti fa un mucchio di domande, cioè non ti molla proprio, a un certo punto se ne esce "scusi,non c'entra niente, ma volevo sapere...". 

Il figo. Nei musei non entrano individui appartenti a suddetta categoria, oppure si presentano molto di rado. E quell'unica volta che ne capita uno, mentre tu sei lì in procinto di sorprenderlo con le caratteristiche degli affreschi del terzo stile pompeiano, vieni per l'ennesima volta interrotta, anzi molestata dalla tipa irrisolta che ha un' ulteriore domanda da farti, e quando ti giri per cercarlo, lui è sparito, per sempre. 

I genitori tardi :  hanno un figlioletto viziato, maleducato, ma che ritengono sia un genio e ti chiedono "se puoi raccontargli qualcosa". Per fortuna a metà della digressione sulla statuaria del I sec. d. C. le petit monstre si stufa e i tre se ne vanno.

L'economa: si lamenta per tutto, l'erba è alta, le vetrine sono obsolete, i cartelli per le informazioni sono solo in italiano, ma è una vergogna, andrebbe valorizzato di più. Viene solo nei giorni in cui c'è l'ingresso gratuito.

La questione di principio: viene perchè al tiggì regionale hanno detto che oggi l'ingresso è gratis, in realtà non ha capito un belino, ma si arrabbia, protestando a voce alta, dice che è suo diritto entrare gratis, minaccia di chiamare i carabinieri, si piazza all'ingresso bloccando la strada agli altri utenti, i quali ti sfilano innanzi guardandoti con aria da compatimento.

L'idealista : dopo un po'che è lì vi chiede: siete volontarie? No, ci pagano! Perché c'è qualcosa di male?

11 commenti:

Anonimo ha detto...

La funzione del museo è una vexata quaestio. Tradotto per chi esce dalla "buona scuola", una questione che si discute da sempre senza venirne a capo.

La mia opinione è che il museo, dal punto di vista espositivo, può servire solo a perfezionare, tramite la connessione fisica tra l'osservatore e il reperto, una formazione scolastica precedente. Ergo, è solo per gli iniziati.

Poi certo, c'è la funzione di restauro e conservazione dei reperti e questa mi porta a chiedermi chi è preposto a valutarla ed eventualmente correggere dove necessario.

Tornando al primo punto e cercando di non rabbrividire al pensiero degli scantinati, il problema è che mi sembra priva di senso per un museo la funzione "didattica" verso una popolazione generale di analfabeti e peggio ancora la funzione "spettacolare" come un parco dei divertimenti. Invertendo i termini della faccenda, è una pia illusione anzi una menzogna l'idea di portare qualcuno in giro lungo un percorso espositivo e all'uscita questi sia stato "formato" o "istruito" su un tema qualsiasi. Ovvero, il "museo" per le masse.

Lo stesso, per inciso, vale per il "turismo", ovvero le comitive con la guida che visitano le "città d'arte", che in quel caso sono una specie di museo a cielo aperto. Se una persona arriva davanti ad un manufatto che non conosce a priori, per collocazione storica, contenuto e dettagli tecnici, non sarà mai in grado di ricavarne alcuna conoscenza. Al massimo ne ricava una "impressione", che di solito è sbagliata.

C'è una continuità tra una persona che non riconosce un campanile romanico da uno ottocentesco e una persona che ascolta Grillo straparlare di "transizione energetica" e lo prende sul serio oppure una persona che mangia il "sushi" senza avere mai scavato una patata dalla terra o tirato il collo ad una gallina. La tragedia è che le "autorità" contano su questa continuità per proporre un certo tipo di "realtà".

Infine, non mi piacciono questi post in stile "lombrosiano" sui tipi umani. Cito un mio collega, c'è sempre il rischio della pagliuzza nell'occhio altrui e della trave nel proprio.

Nuvola ha detto...

Dai, mi sta simpatica l'irrisolta!

Probabilmente è quella che è più interessata.

Chissenefrega se ti fa perdere il figo no?

Anzi, magari dovresti ringraziarla, magari il figo parlava e tutta la sua figaggine spariva...

A me certi "fighi" che aprono bocca e mi fanno cadere le braccia proprio fighi non sembrano. Anzi, ti dirò: preferisco rimanere nell'illusione di un improbabile figo erudito (chimera!!!) che vedermi ogni volta cadere le braccia (perché la legge dei grandi numeri non si batte!)

Comunque me ne ricorderò quando andrò in un museo :)
Cercherò di puntare una guida maschile matura e possibilmente affascinante, che dovrebbe rispondere alle mie domande senza troppo fastidio... :)

UIFPW08 ha detto...

Tutto tragicamente VERO! per davvero.
Maurizio

Mark Renthon ha detto...

Quindi incontri solo nerd.

Sara ha detto...

@ Anonimo se i post non ti piacciono, non li leggere!
@Nuvola dai, l'irrisolta è simpatica!

Sara ha detto...

@ Mark ... più o meno.

fracatz ha detto...

pensa se ti toccava un museo di mummie egizie

luigi ha detto...

Grazie all'istituto di credito di cui sono socio e dipendente da 36 anni,
vinsi l'estrazione per il viaggio-soci a Parigi.
La seconda mattinata andammo al Louvre .
Poco prima dell'uscita dal Museo di Rue de Rivoli
una signora-Socia molto anziana si avvicinò alla guida Monsieur Remy e , dimenticandosi di essere microfonata e pensando di essere al bar di Piazza Cavour, cominciò candidamente a declamargli i prezzi e i costi della gita
in riva alla Senna. Non sapevamo se ridere o piangere ovviamente.
Ella continuò per un bel pezzo : la sera, fortunatamente, non venne messa in ginocchio sui ceci. Non saprei in quale categoria inserire la Signora .

Franco Battaglia ha detto...

https://francobattaglia.blogspot.com/2016/09/musei.html
Io osservo i custodi nei musei, sbircio il sogno nei loro occhi, gli leggo l'insofferenza per questi visitatori che non si sbrigano a cambiare sala e non li lasciano soli, col silenzio ed il loro viaggiare, comodamente assisi.

Sara ha detto...

@ Luigi il catalogo museale è vasto!

Ernest ha detto...

l’irrisolta è meravigliosa