29 agosto 2021

Vigilanze

Da quando è scoppiata la pandemia, la Coop dove vado ha messo all'ingresso una sorta di vigilante, uomo o donna a seconda del turno,  per rilevare la temperatura e ha disposto una postazione per chi vuole igenizzare il carrello. 
Da qualche giorno per rilevare la temperatura hanno messo un termometro fisso, passi davanti, piazzi la mano, si vede la tua temperatura sul display e quello dice "temperatura normale". 
A me sembrava meglio quando la temperatura la rilevava il vigilante, cioè mi sta bene che il supermercato rilevi la mia temperatura, ma non mi piace che sia pubblico, cioè non credo che possa essere  consentito.
Spero che quando finirà la pandemia il vigilante resti: la grande distribuzione si è arrichita quando tutti gli altri erano chiusi, sarebbe il minimo che fossero tutti obbligati ad assumere personale, anzi io metterei anche un vigilante al banco della frutta e verdura per redarguire  i lerci che toccano la roba con le mani!

9 commenti:

fracatz ha detto...

ma daiiii,
ma suuuuu,
i lerci che toccano con le mani????
ma allora la frutta come ci arriva dall'albero fino al supermercato?????
e i negri che la raccolgono, (tutti rigorosamente al nero, altrimenti costerebbe il doppio)
e il fruttarolo che ogni tanto passa e gira e rigira il prodotto scartando i pezzi ormai avariati
però, in effetti, anche la consorte indossa i guanti, lei lo fa perché si schifa del prodotto che poi a casa prima di metterlo in frigo lava a freddo nel lavabo e prima di risalire in auto, mi costringe persino a toglierle i guanti perché ha paura di contaminare le sue manine sante

Anonimo ha detto...

Sara, sei un po' fuori dal mondo.

Qualsiasi oggetto esposto sugli scaffali della COOP, non solo la verdura, viene toccato da tutti con le mani, partendo dalla produzione e lungo la "filiera" fino agli scaffali.

Oltre la manipolazione, c'è anche il fatto che sugli oggetti si deposita quello che è sospeso nell'aria. Facciamo il caso del pane, annessi espositori, che normalmente non sono coperti da un vetro come la carne o il pesce.

Se vuoi diminuire le possibili infezioni, devi comprare prodotti a lunga conservazione, quindi escludere tutto il "fresco" e lavare le scatole con la candeggina una volta a casa. Io all'inizio, quando mi preoccupavo di tutelare certi vecchi con cui devo avere contatti, compravo il pane in busta. Adesso compro il pane normale.

D'altra parte, il pane fa male perché la farina viene dai cereali che sono sempre attaccati dalle muffe nei silos e le muffe producono una tossina cancerogena. Credo ci sia un limite di legge circa il carico di tossina ammissibile ma vai a sapere chi, come, quando e dove, va a controllare. Anche considerato che se un carico risultasse contaminato oltre il limite, andrebbe smaltito come rifiuto.

Vogliamo parlare dei contanti e del fatto che nei piccoli negozi la stessa persona che ti serve manipola anche il denaro?

Ma dato che la Peste Cinese si trasmette principalmente per via aerea, la COOP non dovrebbe investire in vigilanti ma in impianti di aspirazione, filtraggio e ricircolo dell'aria. Che coprano tanto il raffrescamento estivo che il riscaldamento invernale.

Lo dicevo ieri. I danni che ha fatto la "comunicazione" in questi anni alla psiche delle persone sono incalcolabili.

Marco Poli ha detto...

Ma che razza di idea stramba, l'obbligo d'instalazione di impianti di areazione con filtri anti-virali negli ambienti chiusi, durante una ( dopata ) pandemia di un ( dopato ) patogeno che circola attraverso l'aria !

Il Governo Conte II ha legiferato agevolazioni fiscali per l'acquisto dei monopattini elettrici ...
quelli sono utili, altroché !

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Alexander Biagiolius ha detto...

quelli della ooop sono come la cirinna comunisti col rolex...un holding internazionale a scatola cinese che ad esempio ha fatto fallire MPS...

Anonimo ha detto...

I filtri sono un problema tecnico considerevole, perché se puoi pensare di cambiare quelli di un aereo dopo ogni volo, non vedo tanto probabile che un negozio COOP li cambi a fine giornata.

Il problema della qualità dell'aria è che in inverno non vogliono buttare fuori l'aria viziata perché è "calda" ed espellerla renderebbe vano il lavoro del riscaldamento e in estate non vogliono tirare dentro l'aria pulita perché è "calda" e vanificherebbe il lavoro del raffrescamento. Quindi in sostanza i locali sono sigillati come un sottomarino ed è sempre la stessa aria che gira. Più la "Classe Energetica" è prossima a "A", più gli ambienti sono ermetici.

Non parliamo delle scuole che nel 99.99% dei casi hanno i termosifoni con la caldaia a gasolio in cortile, se va bene. Negli ospedali, che spesso sono vecchi come le scuole, negli ambienti "convenzionali" non è diverso. Non so nei reparti di isolamento.

Si fanno tante chiacchiere ma alla fine il massimo dell'inventiva e dell'investimento, a parte la tragicommedia dei banchi con le rotelle, sono le righe per terra, le mascherine e l'alcol per le mani. E' un problema enorme, bisogna riprogettare tutti i manufatti e non è solo un problema tecnico, è essenzialmente un problema economico perché significa prendere atto che tutto l'esistente vale ZERO.

Sara ha detto...

@Sconosciuto, a prescindere dal Covid, io mi stupisco di vedere bimbi piccolissimi, neonatini, al supermercato.

Anonimo ha detto...

Ce ne sono troppo pochi di bimbi. Io sono terrificato dal non vederli.
Per trecentomila anni le donne li hanno portati in collo o attaccati alle gonne nel deserto e nella neve e ha funzionato, visto che siamo qui.

Marco Poli ha detto...

@ Sara : in vendita, sugli scaffali del reparto gastronomia ???

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Sara ha detto...

@ Marco!😂😂😂