20 febbraio 2022

Asterisco

L'idiozia che l'inclusione passi attraverso l'asterisco.
Gli utilizzatori dell'asterisco quando hanno degli amici che  diventano genitori cosa fanno?
Dicono che hanno avuto un*bambin*?

7 commenti:

Tissi ha detto...

🤣🤣🤣🤣

Mariella ha detto...

Siamo al surreale.

Pier ha detto...

Questa faccenda del maschile inclusivo me la sono chiesta anche io, perché se da un lato l'uso dell'asterisco testimonia la consapevolezza di chi scrive, dall'altro porta ad un testo 'interrotto'... spesso inutilmente.
Non è una questione facile da affrontare senza far sollevare facili polemiche.
Non vorrei fosse l'ennesimo specchietto, per spostare la soluzione del problema proprio ad un semplice asterisco *

un saluto a tutt*

antonypoe ha detto...

propongo una legge per l'uso obbligatorio del maschile generalista :)
e con pene gravi, tipo ergastolo.
buon giorno

Anonimo ha detto...

Lo detesto anch'io. L'inclusione non passa attraversa un carattere tipografico che, tra l'altro, rende difficile la lettura. Non siamo anglosassoni e poi a me piacerebbe sentire dai diretti interessati (includo in questo ultima parola maschile, femminile, altro) chi si sente escluso dall'uso di una grammatica che sarà forse talvolta obsoleta (si può parlare di obsolescenza della grammatica?) e certamente in evoluzione ma a cui non puoi tagliare una vocale finale per presunti fini inclusivi. Dani

Anonimo ha detto...

Insisto, il "progressismo" è una via di mezzo tra la fede e la pazzia.
11 mila cittadini onorari.

Ci sono due considerazioni che i seguaci di questa setta di pazzi negano col parossismo di chi ha la coda di paglia.

Primo, la stragrande maggioranza degli immigrati si trovano in Italia in violazione non solo della Legge ma anche in violazione dei principi elementari su cui si fonda il Diritto. Questa faccenda de "l'Italia è di tutti" altro non è che una generalizzazione della idea precedente per cui la Proprietà Privata è un crimine. Cosi come una volta si teorizzava l'esproprio perché nessuno ha diritto di possedere cose "escludendo" gli altri, oggi si teorizza che sia illegittima la pretesa di un Popolo di reclamare una Patria, "escludendo" gli altri e quindi la dissoluzione delle Nazioni e degli Stati nel "mondo", nel "globale".

Secondo, la conseguenza della cancellazione dei Popoli, delle Nazioni e degli Stati è che se "l'Italia è di tutti" significa che l'Italia è di nessuno (vedi "sovranismo"), ergo non esiste Legge e non esiste Democrazia. Più precisamente, esiste la Legge di chi ha la forza per imporla e noi, che non ce l'abbiamo, possiamo solo essere servi di un lontano potere imperiale, angariati dai funzionari. Eccoci quindi al concetto di "inclusione" tipico dei "progressisti" o della "sinistra" (che si intesta il progresso). Ovvero, tutti nella stessa merda e bisogna produrre quanta più merda possibile, cosi tutti dentro. Lo scopo della "inclusione" è di obbligare tutti a stare nella merda e in questo modo rassicurare i cretini che vivono di "mal comune mezzo gaudio" e le carogne che succhiano il sangue ai cretini.

L* asterisc* è una analoga generalizzazione, non esiste Luigi o Anna, esiste un ente indifferenziato le cui proprietà sono definite di volta in volta dai funzionari della "cabina di regia" o dal "comitato tecnico-scientifico". Sopra Sara scrive del "bambin*" ma commette l'errore di assumere che ci voglia un uomo e una donna, quando progressivamente si sta affermando la fabbricazione di corpi umani per via artificiale. La gente non concepisce un bambino, non c'è una gestazione e un parto. Si decide per un "progetto di vita" all'interno del quale ad un certo punto compare un bambino e non importa come, purché sia santificato dalla "cabina di regia". E' il "mercato", bellezza. E' un catalogo coi prezzi.

Prego notare il paradosso banale per cui si afferma l'individuo "divinità" che decide con un atto di volontà che senso deve avere l* asterisc* e nello stesso tempo l'individuo merce, materia inanimata, che serve come risorsa consumabile per l* asterisc*. Qual è il discrimine tra "dio" e "cosa"? Ancora, la forza di imporsi.

Si, lo so, tutto questo sproloquio continua a non avere senso per il Comma 22.

UnUomo.InCammino ha detto...

Ci fu un periodo che usai pure io l'asterisco. Poi sono guarito.
Io non ero affatto mosso da intenzioni di uguaglianze, anzi... Diciamo che avevo una sorta di tensione matematica a introdurre astrazioni: in italiano non esistono il neutro o alcuni vocaboli (ad esempio un vocabolo per indicare fratelli e sorelle).

Ora trovo orribile questo ciarpame ideologico arcobalengo che si manifesta in forma di asterisco.