bravi però visto che la musica è in playback, quando dicono "ave cesare" puterebbero armeno alzà il braccio destro e mannaje un caro saluto romano, che tanto je piaceva, pe' aringraziallo de tutto quello che ha fatto pe' NOI itajani
Dal punto di vista musicale, zero. Testo da liceali.
Decenni di Scuola Democratica hanno diseducato milioni di Italiani per cui non credo che ci siano tanti che ricordano Cesare che si impone sul Senato della Repubblica varcando il confine con un esercito che rispondeva a lui personalmente. Tanti che sanno che a quel punto Roma era ancora una città-stato retta da una aristocrazia terriera, gli "optimates", che si opponeva ai "populares" rappresentati dai Tribuni della Plebe e di cui Cesare, che pure era della gens Giulia, massima nobiltà romana, si fece campione. Infine secondo me pochi, tanto lungo la Storia che nel presente, capiscono che il titolo di "cesare" (quindi kaiser, zar) se lo auto-attribuivano tutti i peggiori autocrati, tipo il Napoleone post-rivoluzionario che si fa incoronare imperatore coperto di ermellino tra il tagliagole norreno e l'esarca bizantino nella cattedrale ma si impone la corona con le sue stesse mani. Quasi nessuno, credo, capisce che Mussolini con la Marcia su Roma fece una rievocazione storica.
Abbiamo abbondanza di plebaglia ignorante, scema e pazza e abbiamo tanti campioni dei "populares" che ambiscono alla dittatura. Per non piegare il ginocchio davanti all'autocrate non puoi essere "popolo", è un fatto puramente meccanico, devi essere sul suo stesso livello, infatti Cesare fu ucciso da una congiura dei suoi pari. Il popolo è fabbricato di proposito come gli automi in catena di montaggio per essere incapace di autodeterminarsi e quindi di vivere in funzione della clientela. Clientela che esiste se ha un riferimento e quindi un Cesare.
L'antidoto alla dittatura non può essere "popolare", deve per forza essere aristocratico. Quindi, posto che non volessimo essere plebaglia cliente di un dittatore, dovremmo cercare di formare quanti più aristocratici possibile. Ovviamente non tanto nel senso di gente che campa con una rendita terriera, anche se sarebbe auspicabile, quanto nel senso culturale. E' la cultura "pop" che ci taglia le gambe.
Certo che dirlo ad una "di sinistra" è un tantino paradossale. Perché a priori non si può essere "di sinistra" quando la "sinistra" è esattamente e ancora la ripetizione del meccanismo di cui sopra ed inevitabilmente produce dittatura. Certo, nel nome del popolo e il popolo tutto sommato non ci sta male. Come diceva Orsini a proposito dell'Ucraina e gli faceva l'eco Feltri, non vale la pena di morire per la libertà e i bimbi stanno bene anche da schiavi.
e poi vorrei ricordare che lui, il Cesare, si definiva marito di tutte le donne, ma anche moglie di tutti i giovani, un grande, altro che sti quattro screanzati mortidifame che frequentano er bar fino a notte
4 commenti:
bravi
però visto che la musica è in playback, quando dicono "ave cesare" puterebbero armeno alzà il braccio destro e mannaje un caro saluto romano, che tanto je piaceva, pe' aringraziallo de tutto quello che ha fatto pe' NOI itajani
Dal punto di vista musicale, zero.
Testo da liceali.
Decenni di Scuola Democratica hanno diseducato milioni di Italiani per cui non credo che ci siano tanti che ricordano Cesare che si impone sul Senato della Repubblica varcando il confine con un esercito che rispondeva a lui personalmente. Tanti che sanno che a quel punto Roma era ancora una città-stato retta da una aristocrazia terriera, gli "optimates", che si opponeva ai "populares" rappresentati dai Tribuni della Plebe e di cui Cesare, che pure era della gens Giulia, massima nobiltà romana, si fece campione. Infine secondo me pochi, tanto lungo la Storia che nel presente, capiscono che il titolo di "cesare" (quindi kaiser, zar) se lo auto-attribuivano tutti i peggiori autocrati, tipo il Napoleone post-rivoluzionario che si fa incoronare imperatore coperto di ermellino tra il tagliagole norreno e l'esarca bizantino nella cattedrale ma si impone la corona con le sue stesse mani. Quasi nessuno, credo, capisce che Mussolini con la Marcia su Roma fece una rievocazione storica.
Abbiamo abbondanza di plebaglia ignorante, scema e pazza e abbiamo tanti campioni dei "populares" che ambiscono alla dittatura. Per non piegare il ginocchio davanti all'autocrate non puoi essere "popolo", è un fatto puramente meccanico, devi essere sul suo stesso livello, infatti Cesare fu ucciso da una congiura dei suoi pari. Il popolo è fabbricato di proposito come gli automi in catena di montaggio per essere incapace di autodeterminarsi e quindi di vivere in funzione della clientela. Clientela che esiste se ha un riferimento e quindi un Cesare.
L'antidoto alla dittatura non può essere "popolare", deve per forza essere aristocratico. Quindi, posto che non volessimo essere plebaglia cliente di un dittatore, dovremmo cercare di formare quanti più aristocratici possibile. Ovviamente non tanto nel senso di gente che campa con una rendita terriera, anche se sarebbe auspicabile, quanto nel senso culturale. E' la cultura "pop" che ci taglia le gambe.
Certo che dirlo ad una "di sinistra" è un tantino paradossale. Perché a priori non si può essere "di sinistra" quando la "sinistra" è esattamente e ancora la ripetizione del meccanismo di cui sopra ed inevitabilmente produce dittatura. Certo, nel nome del popolo e il popolo tutto sommato non ci sta male. Come diceva Orsini a proposito dell'Ucraina e gli faceva l'eco Feltri, non vale la pena di morire per la libertà e i bimbi stanno bene anche da schiavi.
... che bravi! ...
e poi vorrei ricordare che lui, il Cesare, si definiva marito di tutte le donne, ma anche moglie di tutti i giovani, un grande, altro che sti quattro screanzati mortidifame che frequentano er bar fino a notte
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