19 marzo 2008

Le cose che non ti ho detto (a Piero)

In periodo pre-elettorale si può chiedere qualsiasi cosa. Oscuri amministratori locali che tutto il resto dell'anno se la tirano passando per piazza Matteotti, manco fossero Kofi Annan che entra al palazzo di vetro delle Nazioni Unite,in questo periodo diventano di colpo affabilissimi, come se sapere che stai bene fosse la loro unica ragione di vita, così che da irrequieta ragazzotta che credevi di essere ai loro occhi, diventi improvvisamente uno sciame di virtù, a cui rimarcare la propria disponibilità e amicizia. Sono molto generosi dunque di questi tempi, quindi sarebbe opportuno approfittarne e farsi garantire che ne so una candidatura come finalista di miss Italia o la prossima conduzione del Festival di Sanremo.
Stasera a Sarzana c'era Fassino e io sarei andata a sentirlo volentieri. Solo che una volta uscita di casa, sono prima dovuta passare dai gatti poveri a dar loro la pappa, mica posso farli digiunare per Fassino!
Poi mi è toccato governare l'asina che aveva fame. E quindi ho dovuto far tornare l'anatra giovane nel suo serraglio. Se non che una volta uscita, con Apua al seguito, mi sono accorta che il gatto Bino ci inseguiva in mezzo alla strada! E allora tutto uno spavento e un traffico per far rientrare Bino nei ranghi e chiuderlo di prepotenza in casa.
Alla fine sono arrivata in piazza ma Fassino se ne era già andato ed è stato un vero peccato. Perchè avevo da dirgli un po'di cose circa le forme di lavoro atipico, che sono state imposte come condizione ordinaria per la mia generazione. Gli avrei parlato serenamente in mezzo alla piazza, tanto io ho fatto teatro, piangevo e recitavo scalza nelle sere d'estate di provincia e quindi vergogna non ne ho. E volevo chiedergli perché deve essere proprio lo Stato il primo ad approfittarsi di forme di sfruttamento istituzionali, a far lavorare la gente sottopagata, senza contributi e senza garanzia per il futuro: dagli lsu che io conosco bene perché ci sono stata per più di 2 anni in quel limbo, prima di farmene altri sette a tempo determinato, a tutte quelle formule ridicole nel nome e vessatorie nei contenuti, dai pip ai co.pro.co.
Volevo pure dirgli che non è normale che lo Stato non assuma e deleghi i servizi alle cooperative che pagano poco, troppo poco chi lavora, mentre noi cittadini quei servizi li paghiamo indecentemente cari.
Che a me Fassino mi è simpatico, intendiamoci, proprio per questo gli avrei pure chiesto se tutta la questione del lavoro loro l'hanno ponderata bene.
Purtroppo per colpa dei miei numerosi animali, ho perso tempo e non ho potuto dirgli tutte queste cose e molte altre che avrei volentieri aggiunto, se non che poi il comizio invece di Fassino lo facevo io. E'andata! Pazienza.
Ma tanto tra due giorni arriva la Melandri.

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