Stamani ho lavorato. Anche se era Natale. Di più, mi sono offerta volontaria dal momento che lo scorso anno a Natale non ho lavorato, mi sembrava giusto mettermi a disposizione dei colleghi. Questo si chiama apriorismo morale di matrice agostiniana.
Una dimensione d'animo che nelle categorie del ministero, se va bene, viene stimata al pari di una devianza feticistica o di una propensione alla cleptomania. Una mezza perversione insomma, tutto sommato compatita e tollerata.
Va beh.
Era buio quando sono uscita di casa, accidenti quant'era buio stamani! E io ho fatto quello che faccio ogni mattina prima di recarmi al lavoro, cioè sono andata dai miei gattini randagetti. La strada era sgombra, ma ho dovuto allungare il percorso, perché la fiumana di questi giorni mi ha precluso il tratto più breve.
Arrivo e parcheggio nel deserto umano della mattina di Natale, con la casa più vicina a 300 m. Che io ci penso che devo stare attenta quando vengo dai gatti e può essere pericoloso venirci da sola in orari strani. Come stamani. Le 7,30 della mattina di Natale.
Arrivano solo in due: i miei tigrotti di circa un anno e mezzo, dolcissimi.
Gli preparo le crocchette, roba da 4 euro la confezione da 800 gr.
Non sia mai che gli porto delle crocchette Coop o Friskies, non vorrei che si offendessero!
Poi apro uno scatolino di Felix. Non costa poco il Felix. Voglio dire sono bocconcini di tutto rispetto per gatti randagi. Per gatti che potrebbero anche andare un po'a caccia di topi o uccellini, no?
Per gatti che insomma la mattina di Natale potrebbero anche degnarsi di assaggiare la pappa che gli ho portato alzandomi appositamente dal letto 10 minuti prima per passare di qua.
E quelli invece annusano un po'i bocconcini, snobbano le crocchette per le quali invece impazziscono i miei gatti domestici e se ne vanno senza mangiare niente!
Ma nulla, nemmeno l'ingratitudine felina, può fermare un'indomita gattara!
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