Innamorato pruno
già mai non vidi, come l'altr'ier uno.
Su la verde erba e sotto spine e fronde
giovinetta sedea,
lucente più che stella.
Quando pigliava il prun le chiome bionde,
ella da sé il pignea
con bianca mano e bella;
spesso tornando a quella,
ardito più che mai fosse altro pruno.
Amorosa battaglia mai non vidi,
qual vidi, essendo sciolte
le trecce e punto il viso.
Oh quanti in me alor nascosi stridi
il cor mosse più volte
mostrando di fuor riso,
dicendo del mio aviso:
- Volesse Dio ch'i' diventasse pruno! -
di Franco Sacchetti (1330- 1400)
02 giugno 2010
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2 commenti:
Davvero bella!
Buona festa Sara!
Si! mi piaceva da tanto tempo...ieri ho fatto un salto dai miei e ho recuperato l'antologia della prima liceo!
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