Oggi sono passati due anni esatti, dal giorno in cui Catia, la ma amica/collega ha preso ferie per sempre.Non so dove sia adesso, perché il vuoto sconfinato che si è aperto quel giorno mi ha privata di alcune cose in cui credevo, offrendomi però in cambio una qualche rassegnata, ma serena verità.
Oggi non posso andare al cimitero, perché ho l'influenza, ma d'altro canto, non sono ancora in grado di rapportarmi, se non a fatica, con la sua tomba, vale a dire con la sua morte, perché tutto quanto è accaduto inaspettatamente, nella violenza di un pomeriggio d'inverno. E non riesco nemmeno a piangere per Catia, sebbene io se avverta ancora in me stessa i segni della ferita, anche fisica, che mi ha lasciato la sua scomparsa.
E anche parlare di lei, o scriverne è un po'come cercare, per un attimo, di riportarla tra noi e mi duole tantissimo non riuscire spiegare a chi non la conosceva che bella persona era, vitale, travolgente, generosa, capace di entusiasmarsi alla vista di un fiore o di un cagnolino.
Il 1 gennaio di quest'anno ero nel nostro posto di lavoro e quando sono riuscita a restare un po'da sola, ho cancellato i suoi numeri di telefono dal mio cellulare: ho fatto quello che mi avrebbe detto di fare lei.
Catia ed io nel 2003
25 gennaio 2011
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16 commenti:
Beh... coi tuoi ricordi fai si che continui a vivere e, mettendola nel post è come se fosse qui con noi e partecipasse alla conversazione.
Semola
Grazie Semola, ho bisogno di condividere questa cosa...
Sei una persona speciale Sara, me lo confermi ogni giorno di più.
Io non sono riuscito ancora a cancellare il numero di telefono di Gianni (dopo aver letto capirai), anche se si tratta del numero di casa dove continua a esserci sua sorella (la sua mamma meravigliosa è purtroppo scomparsa anche lei qualche giorno fa). Ma il numero è memorizzato come Gianni!
Un bacio Sara, e grazie per tutte le emozioni che mi regali
Ho numeri sul cellulare che non riesco a cancellare. Anche se so che non risponderà nessuno.
In questi giorni cade l'anniversario della morte di un collega, la settimana scorsa stavo ripulendo dei file sul pc del lavoro e ne ho trovato uno aperto da lui, con il suo nome. Peraltro aveva combinato anche delle topiche niente male e, come facevo quando era vivo, l'ho mandato cordialmente a stendere.
Avrebbe gradito.
Catia avrebbe gratito il tuo pensiero.
E' il secondo anno che sento parlare della tua amica.
La conosco da due anni, dunque, è un'amicizia giovane,come era Lei, come è la nostra.
Che fortuna avervi conosciute !
Ciao a tutti
T.
Sara dolcemente e teneramente ti abbraccio, sperando di riuscire a colmare un po' questo vuoto.
Ciao Sara
come ho scritto lo scorso anno credo, fai bene a condividere con noi e con altri la sua storia, la tua storia. Le persone rimangono tra noi se ne parliamo, se le pensiamo e così rivivono ne sono certo.
Oggio il mio abbraccio per te è ancora più grande perchè è per due persone
Sei un animo buono e generoso. Non é da tutti testimoniare in modo dignitoso un dolore privato.
Nico@Sono andata a leggere la tua storia, ti ho risposto là e chissà se certo non possiamo pretendere di eliminare la morte da questo mondo, possiamo confidare forse in una scienza che sconfigga le malattie più terribili. Sei sempre caro: se non te la senti, lascia quel nome al suo posto.
@Alessandra i colleghi, che ci piaccia o no(alle volte no!), sono come persone di famiglia:so come ci si sente le volte in ambito di documenti e pratiche rispuntano certi nomi. Accipicchia...
@Tonino io ogni tanto parlo di Catia perché ne ho bisogno. Ci conoscevamo da più di 8 anni e abbiamo condiviso insieme 7 anni da precarie e tutto il resto. Sigarette, gelati, chiacchiere, risate...
@Oriana si, credo che l'abbia sentito anche lei il tuo abbraccio: hai visto che bella che era?!
@Ernest si, ogni anno è una scadenza che ho bisogno di condividere, ormai hai imparato a conoscerci...entrambe.Ma che effetto Ernest, pensare a chi era, a com'era travolgente, allegra...
@Adriano non mi merito le cose belle che mi dici! è che ho bisogno di parlarne certe volte penso che non l'accetterò mai quello che è accaduto, il modo in cui Catia se ne è andata....
Szia, nézz be az Álarcos belépője című blogomba, van ott valami a számodra, ha akarsz, csatlakozz!
Szép estét!
Leggere i ricordi degli altri fa sempre uno strano effetto: un brivido di emozione per sentimewnti così forti e belli.. e un leggero senso di colpa per violare un'intimità altrui da estranei.
Ma quello che hai scritto è così semplice e bello che non serve una parola di più: quello che senti arriva perfettamente, investe chi legge come un'onda.
Non dev'essere facile.
@Erika qua bisogna che troviamo una soluzione per comunicare! un bacio!
@Ciao Chiara, benvenuta! non credo che sia propriamente una virtù, ma io ho un'indole molto sensibile, a tratti questo è un difetto. Ora vengo a curiosare da te!
E' molto bella questa tua pagina, soprattutto per la grande sincerità introspettiva.
E fa ragionare su quel tema così difficile che è la morte.
Penso che, nella scomparsa di una persona particolarmente cara e familiare, ci siano due aspetti, ugualmente angoscianti ed ugualmente attinenti al senso di privazione.
Il primo riguarda la propria intimità, che si trova privata del grande e irripetibile patrimonio costituito da una persona, a maggior ragione se generosa in affetto, presenza, calore, allegria, intelligenza.
Il secondo riguarda invece il dispiacere, insanabile, almeno a livello terreno, di sapere una persona che ci stava a cuore privata del bene più fondamentale e totalizzante, cioè dell'esistenza stessa.
La vita richiede sempre altra vita, mentre, prima o poi, tutti siamo costretti a fare i conti con quell'incidente di percorso, che chiude per sempre il sipario sulla nostra personale vicenda e rappresentazione.
Grazie, cara Sara: non fa male, di tanto in tanto, ragionare su queste cose.
Mi avrebbe fatto tanto piacere conoscerla. Un abbraccio
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