15 ottobre 2011

...così, a naso...(sulla manifestazione)

A proposito di manifestazioni . Sabato scorso ero a Roma con la Cgil e in quella circostanza ho visto proprio il lavoro dell'organizzazione: cioè i pullman, lo striscione delle singole provincie, dei ministeri( va beh, quello del mio non l'ho visto...), comunque c'è un controllo collaudato della situazione, ci sono strategie che si applicano in modo quasi inconsapevole, tanto sono radicate.
Cioè sei di Spezia, vedi tizio che è di Genova, c'è il tale che coordina, c'è il segretario provinciale etc. cioè ci sono facce e responsabilità.
A un certo punto ho estratto dalla mia borsetta( chiccosissima) un paio di fogli A4 in cui c'erano scritte tutte le indicazioni, stazioni metro, tappe, orari etc. e 5 o 6 numeri di cellulare, tant'è che mi sono sentita un commento simpatico "che organizzazione...comunista!".
Penso che certe prassi tuttavia siano radicate nelle organizzazioni di vecchia data, cioè che non siano una prerogativa della Cgil, anche se magari la mia sigla sindacale, quantunque annoveri qualche vuoto a perdere, presenta forse la struttura organizzativa più idonea ad organizzare situazioni di piazza.
Quanto è successo oggi a Roma, che credo sia ancora in fase di bilancio mentre sto scrivendo, dimostra proprio la vulnerabilità di una grande manifestazione che purtroppo, proprio perché organizzata in rete, mi dispiace dirlo, ma si rivela un gigante con i piedi d'argilla.
Lo status dei movimenti, la facilità di accreditarsi per chiunque , la struttura fluttuante, oserei anche dire, lo scarso legame reale tra chi vi aderisce, li rendono ancora troppo fragili.
Manifestare è giusto, anzi è doveroso, ma continuare a farlo in questo modo potrebbe giustificare il ricorso a ulteriori restrizioni dei diritti democratici.

6 commenti:

Adriano Maini ha detto...

Io me lo sentivo che succedeva qualche provocazione, molto comoda al governo in carica.

marco de carolis ha detto...

Lucidissima, Sara.

cielosopramilano ha detto...

io invece so passato a quella di milano.
tutta un altra cosa.

enzo ha detto...

Bel punto di vista, originale e interessante.
Ricordo alle manifestazioni il servizio d'ordine, compagni corpulenti e lesti ad alzare le mani a difesa della manifestazione da dentro e da fuori. Con i compagni del vecchio PCI non sarebbe mai successo, con una scarica di bastonate avrebbero in tre minuti risolto la questione. Hai perfettamente colto un lato debole che ci trasforma i piedi in argilla. Devo dire che solo da noi la cosa ha avuto questo aspetto violento estremo, siamo deficienti anche nell'essere incazzati.
Un altro tentativo andato a monte, almeno qua da noi.
Un abbraccio e buona serata

Federica ha detto...

sicuramente la carenza organizzativa è stata evidente.

Mi viene però da chiedermi se davvero la polizia non poteva bloccare questi delinquenti prima che arrivassero alla manifestazione!

ChiaraLuz ha detto...

magari è tutto voluto e preordinato alla restrizione di cui parli.

occorrono pretesti.

come se non ce ne fossero già troppi...