12 aprile 2016

mail alla Coop

Spett.le Coop
mi chiamo Sara M.  e sono una socia Coop dell'IperCoop di Sarzana, scrivo per riferire le seguenti osservazioni:

1. sono assolutamente contraria alle casse automatiche dell'Ipercoop di Sarzana, perché credo che sia DOVEROSO che Coop assuma personale per la cassa, per altro quella della cassiera è una professione femminile che va difesa, risparmiare sul personale come sta facendo Coop in questo momento è un atteggiamento socialmente ingiusto , semmai Coop  se ha risparmi da dover adottare, lo faccia sugli stipendi dei suoi dirigenti. Che in un momento come questo Coop voglia risparmiare sul personale esecutivo, non solo è moralmente riprovevole, ma credo che le sia anche economicamente pregiudizievole, perché avere più personale significa fare un investimento in termini qualitativi.



2. La possibilità di commutare i punti in scadenza al 17 aprile interessa un progetto su Genova, quindi il restauro del Pallio di San Lorenzo: ora se l'iniziativa è nobilissima, tuttavia perché dirottare su Genova le risorse di Coop Liguria? La Liguria va da Ortonovo ai Balzi Rossi, ci sono tantissimi piccoli centri sfortunati geograficamente, Genova è una città importantissima, c'è bisogno che abbia anche questo beneficio? 
Aiutare un progetto in un piccolo paese, magari garantisce meno visibilità, ma i soci Coop saprebbero capire il sostegno dato a una realtà più svantaggiata.

3. Ho scelto di devolvere i miei punti Coop al progetto alimentare in Burkina Faso: ora io credo nella Coop, compro l'olio d'oliva Coop, carico i detersivi alla spina, i miei animali mangiano cibo Coop etc.  quindi se Coop fa un progetto in un paese svantaggiato, sono sicura che è un progetto serio, io credo nella Coop.
Ma...perché non promuovere un progetto così importante? Perché non utilizzare gli autoparlanti e annunciare ai clienti del centro commerciale che esiste questa possibilità?
Se Coop fa un progetto, ci deve credere, ci devono credere i suoi dirigenti!Perchè perdere un'occasione del genere. L'etica non è un orpello, i dirigenti Coop sono  consapevoli o no dell'autorevolezza del marchio Coop?
O forse i dirigenti Coop  non hanno fiducia nei consumatori e pensano che di un progetto di beneficenza non frega niente a nessuno?



Mi piacerebbe una risposta, comunque pubblicherò questa lettera nel mio blog, dove ogni tanto scrivo anche della Coop. Dei punti ho scritto QUA.

Rispettosi saluti

Sara M. 

14 commenti:

Francesco ha detto...

rimarranno esterefatti dalla tua lettera

e poi si faranno una grassa risata

Persefone ha detto...

Sono curiosa di sapere se ti risponderanno e come... o almeno ci spero.

Marco Poli ha detto...

1 - Siamo al corto-circuito di un sistema economico e sociale entrato in folle paradosso : deve continuare a tagliare le spese per determinare un profitto ( unica condizione di sopravvivenza in ambito capitalista ), quindi tagliare posti di lavoro, quindi calare il denaro in tasca alla gente ... che spenderà sempre meno;
e questo, dopo che siamo già arrivati alla saturazione dei beni necessari;
le casse automatiche ( mica solo alla Coop, ma in ogni altro supermercato ) sono la bellissima metafora del sistema : un Forrest Gump idiota, che può solo correre, correre, correre ... finché non sbatte contro un palo;

{ ah ...
abbiamo già [ i robot antropomorfi ] che possono sostituire gli operai in fabbrica : chiediamoci pertanto fino a quando i Padroni del Sistema tollereranno la nostra esistenza biologica, che già possono baloccare a piacimento loro };

2 - il solito accentramento del capitale ( residuo );
il solito loop ( vedi punto 1 );

3 - mi entri in contraddizione con il punto 2, però;
e ...
francamente, è da quando ero bambino, che sento parlare di progetti umanitari nel Burkina Faso ( e altri Paesi sub-sahariani ) : come fai, Sara, ad avere ancóra fiducia in questi progetti ?

{ penso che semplicemente tu abbia bisogno di pensare di essere utile là, soddisfacendo un tuo bisogno psicologico ( = è un placebo psicologico ) }.

===

Francesco ha detto...

si aggiunga che, nei fatti, la tecnologia e la disintermediazione sono nemiche del profitto. ma se c'è minor profitto c'è anche necessità di remunerare meno. questo, piaccia o no, è un dato di fatto. il mondo è finito con l'avvento del fax.

fracatz ha detto...

non sono convinto che si possano creare posti di lavoro così, per decreto o per legge, però alla prossima riunione del direttivo del mio partito degli under 70.000 cercherò di convincerli a mettere questo punto nel nostro programma

Ernest ha detto...

intanto a differenza di molti che si lamentano e basta tu scrivi... brava

Mariella ha detto...

Brava Sara M. Sono con te. Se ci si crede bisogna lottare.

Sara ha detto...

Secondo me non mi rispondono.

Francesco ha detto...

anche secondo me

Federica ha detto...

da grande amante della coop mi piacerebbe sapere la loro risposta!

UnUomo.InCammino ha detto...

Hai fatto bene a scrivere alla Coop.
Ti fa onore.

Pero' i tuoi punti 2) e 3) sono in contraddizione.
Mi pare che il Burkina Faso sia piu' remoto di quanto non lo sia Genova per la Liguria.

diego ha detto...

da un punto di vista morale hai ragione, ragione da vendere; però non credo che la coop, stretta nella stupida morsa competitiva del mercato, possa più di tanto derogare dalla tendenza, insista nella tecnologia, della distruzione dei posti di lavoro

al riguardo penso che molti abbiano letto il celebre e ormai antico testo di rifkin «la fine del lavoro»

secondo me il modello sociale basato sulla piena occupazione è in crisi da tempo, la lotta fra lavoro e capitale è decisamente ormai finita con una vittoria netta del capitale, l’impostazione economica neo classica, antikeynesiana, è dominante in tutto il pianeta

infatti io credo, cara Sara, che l’unica risposta possibile sia una redistribuzione diretta, attraverso il reddito di cittadinanza, cioè restituendo direttamente ai cittadini una quota del profitto (lo so che è una soluzione con i suoi problemi, irta di possibili rischi, ma è l’unica alla quale si arriverà prima o poi)

avere una massa abnorme di lavoratori sottopagati e di disoccupati piace a chi cerca di sfruttare il lavoro altrui, ma alla fine uccide il mercato stesso, fa entrare in contraddizione la stessa economia di mercato, guarda che la paurosa stagnazione in cui siamo, nonostante draghi che stampa moneta (in pratica), è la dimostrazione del pasticcio in cui è tutto il sistema

la «piccola» coop puo’ fare poco, se non mitigare la differenza di salario fra dirigenti e operai semplici, ma oltre quello non puo’ fare

Alberto ha detto...

Ti hanno risposto oppure fanno gli struzzi come hanno fatto con me?

Sara ha detto...

Non mi hanno ancora risposto!