08 dicembre 2021

Tutti insieme compatibilmente

Dovevo fare delle commissioni  in Posta ( commissioni è il termine eufemistico con cui si indicano i pagamenti ai vari succhiasoldi, governo sprecone, comune ignavo , fornitori d'utenze vampiri etc. ), sono entrata, ho preso il numero per la fila e sono uscita. 
Dato che un paio di cose potevo farle al bancomat, ho provato a svolgerle, ma non ci sono riuscita, il video delirava una cosa tipo : carta irregolare. 
Faccio passare una signora rumena che vuol controllare "se sono arrivati i soldini", mi faccio di lato e un tizio tutto distinto, con un cane al guinzaglio  ( in fila alle poste con il cane?) mi chiede "se sono anch'io qua per il reddito".  
Gli rispondo che grazie al Cielo lavoro, rispondo proprio così "grazie al Cielo", che non è un'espressione  che uso abitualmente, ma la domanda mi ha spiazzata.
Che poi perchè questa domanda a me? Che indosso un cappottino fucsia che sembro un'ape regina, ma forse è solo uno squinternato che vuole attaccare bottone.  
Del resto alle Poste c'è tutto il catalogo degli stereotipi dei percettori del reddito di cittadinanza: in fila alle Poste e ai patronati, consiglio vivamente di farci un giro, ne sentirete/vedrete delle belle!
Intanto resto fuori, mentre dai vetri vedo la gente dentro in attesa, ma se  prendi il biglietto, perchè fare la fila dentro? Ma fatela all'esterno, tambacchiani!
C'è pure una ragazza con una bimba nel passeggino, mi si stringe il cuore e l'immancabile anziano con la mascherina sotto al naso.
Come se a fare la fila all'interno, la facesse scorrere più veloce. 
Non ne usciremo più!
(Titolo in omaggio a Nanni Loy! Uhhh come sono...vecchia!

7 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Vado poco alle Poste, ma da quando uso l'app per la prenotazione è un piacere quasi perverso passare davanti a venti persone in fila convenzionale mostrando il cell con appuntamento.. e il sorriso malefico appena accennato.. ;)

Sara ha detto...

Anch'io uso l'app, ma avrei dovuto tornare un altro giorno, già che ero da quelle parti, ne ho aporofittato.

Anonimo ha detto...

Sara, non ti devo dire perché sei una donnina sveglia, che oggigiorno i pagamenti si fanno via Internet. A maggior ragione in questi tempi di pestilenza cinese e a maggior ragione che il processo di selezione porta al fatto che solo gli squinternati e gli immigrati frequentano massicciamente le Poste.

Il Reddito di Cittadinanza dovrebbe essere sostituito da un sussidio di disoccupazione collegato al collocamento obbligatorio e da un sussidio di invalidità per chi non può lavorare. Questo era vero non da ieri ma dai tempi di Pericle, come detto e ridetto. Nota che è ovviamente molto più facile buttare soldi al volgo dalla carrozza piuttosto che mettere in piedi un servizio di collocamento che funziona.

A questa osservazione aggiungo però un corollario.
Siete tutti condizionati a pensare che il non plus ultra sia lo scemofono con sopra le "app". Niente di più falso, lo scemofono e le "app" sono un ENORME problema di "privacy", essendo progettati apposta per la sorveglianza e di "sicurezza", essendo progettati apposta per facilitare l'intrusione. Ergo, per i tuoi pagamenti dovresti usare un PC passando dal sito Web della banca, che sicuramente poi ti impone una doppia chiave di accesso e una chiave specifica per confermare ogni operazione, tutte cose che con la "app" non vedi passare.

Sara ha detto...

Anonimo, io sono una donna del Novecento.

Costantino ha detto...

debbo andare domani all'Uffico Postale (per un pagamentoovviamente). Qui nevica, perlomeno non ci dovrebbero essere code .

fracatz ha detto...

in effetti il reddito di cittadinanza è concesso alle monache, ma non ai monaci, perché dice che in genere hanno già tutti una retribuzione, però le monache hanno pure un abito inconfondibile

Claudia ha detto...

Dovevo spedire delle piante. Vengono chiamati tutti i numeri tranne i "P".
A un certo punto chiedo. No, no, chiamiamo anche i "P!".
In posta, nessuno va per spedire. Due ore di attesa con prenotazione.