19 luglio 2023

Menta

Quando mi hanno dato i gatti, la loro precedente padrona mi ha detto che lei era abituata a mangiare solo crocchette "Ultima" di pollo o manzo, mentre lui avrebbe mangiato"mezza scatoletta al mattino e mezza alla sera, dell'Eurospin e crocchette a piacimento".
Ora Perseo, detto Titeo (non è sveglissimo), mangia almeno 5 scatolette al giorno, marca Sheba come minimo, oltre alle crocchette.
Poi lui sta fuori tutto il giorno e quando viene in casa va a fare i suoi bisogni nella lettiera, ma sarà un tortello?
Insomma la lettiera in uso a due gatti è impegnativa da gestire!
Io studio appena posso, non faccio altro, se non lavorare e occuparmi della casa e di mia madre. Esco poco, anche perché non ne ho voglia.
In quest'estate di studio e isolamento, male che vada, imparerò molte cose. 
Poi quando avrò finito di studiare proverò a decidere cosa fare da grande, tipo se tirare a campare o che ne so, riprendere a fare teatro più seriamente, oppure dedicarmi in modo più serio allo studio del territorio,  scrivere un  libro su come fare le talee, fare la social media manager per una pizzeria etc.
Escluderei di andare all'università, costa troppo e poi non mi va di essere guardata con compartimento come 50enne sciroccata come io guardavo ai miei tempi le tizie che nonostante "una certa" e un lavoro, venivano a fare gli esami o a chiedermi gli appunti.
Una tipa una volta mi chiese se potevo evitare di prendere gli appunti con la penna rossa perché non venivano bene nelle fotocopie. 
Stavo pensando di cambiare gruppo di teatro, perché vorrei lavorare su un teatro più classico, rispetto a quello che ho frequentato negli ultimi due anni, anche se il regista con cui ho lavorato era bravissimo dal punto di vista artistico.
Per me il teatro è una cosa seria, pur nelle realtà amatoriali come quelle che bazzico io. Che poi quest'anno al corso lui ci ha detto di portare dei contributi, cioè ciascuno di noi poteva portare dei brani, delle riflessioni etc. che poi sarebbero entrate nella trama.
Io ho portato un passo bellissimo nel quale Nietzsche spiegava il pensiero di Anassimando. Perché se si vogliono capire i presocratici bisogna studiare Nietzsche, non c'è niente da fare. 
Ora io non ho l'abitudine di rompere i coglioni  ricordare alle persone che ho una laurea in filosofia, sono sempre molto defilata sulla questione, fin troppo. Pure quando vedo la gente sui social che a sproposito cita S. Agostino o Schopenhauer, taccio.
Però quel passo di Nietzsche che ho portato a teatro, era illuminante e invece non se l'è filato nessuno. Sono state accolte come materiale per lo spettacolo invece  le riflessioni di alcuni compagni di teatro  (l'intimista, il neo-frichettone, la sociologa autodidatta, etc. e brani di autori sconosciuti (che meritano di restare tali).
Io non c'ho dato molto peso lì per ĺì e ho continuato a frequentare il corso, fino a che poi non ho più retto, per motivi di studio, per la stanchezza del lavoro, nuovi problemi di salute di mia mamma etc. 
Però è da un paio di giorni che mi è tornato in mente il brano di Nietzsche "bocciato", me l'ero proprio scordato! E insomma, se non mi avessero bocciato Nietzsche sicuramente avrei continuato! 
Il post si chiama "menta" perché quest'estate bevo litri di sciroppo alla menta .

13 commenti:

Nuvola ha detto...

Qual è il brano di Nietzsche su Anassimandro?

Sono curiosa!

Secondo me lo hanno bocciato perché non lo hanno capito e lo hanno snobbato perché di Nietzsche e loro magari sono di sinistra...

Io purtroppo sono molto indietro sulla filosofia, ma mi piaceva un sacco quando la prof spiegava.

Vorrei che anche per gli adulti ci fossero corsi serali obbligatori in cui uno va a sentire cose che erano state fatte al liceo, tipo, ogni tanto c'è la serata di latino, o la serata di filosofia, o di chimica, ...

Un saluto e buono studio...

Sara ha detto...

@Nuvola L'opera è La filosofia nell'epoca tragica, il paragrafo 4. L'ho studiato bene all'università di Pisa, dove è rimasta l'impronta del grande Giorgio Colli, colui che insieme a Mazzino Montinari tradusse Nietzsche nel dopoguerra.

Franco Battaglia ha detto...

Diciamo che "l'interpretazione dei frammenti in relazione alla vita degli enti" ha potuto certamente mietere vittime a teatro, compreso il pur volenteroso insegnante.. ;) noi abbiamo smesso perché volevamo una Compagnia che lavorasse, anche mesi, ma ad un progetto preciso da mettere in scena, invece tutti rompono con il Laboratorio anche perché a parecchi neofiti (che vengono a fare teatro perché costa meno dello psicanalista, ma pure del counselor) spaventa assai l'idea di confrontarsi con uno spettacolo, e soprattutto col pubblico.. però dai, tra studio, piante, gatti, badantaggio.. dovresti trovare corsi di teatro notturno.. ;)

semola ha detto...

... Nietzsche fu per me un trauma, portai filosofia all'esame di maturità, il nostro prof. (che fu anche il nostro membro interno), aveva messo nel programma "Così parlò Zarathustra", ed ebbe la brillante idea di litigare col membro di commissione di filosofia proprio su questo argomento...
... io ero il primo di tutto l'istituto, dopo i privatisti, centinaia di persone dietro di me per assistere alla prima interrogazione...
... "Mi dica il candidato perchè il Il Superuomo nietzschiano ha le mani sporche di sangue?"...
... iniziai a sudare e annaspare poi dissi quel che mi veniva in mente" Perchè ha ucciso Dio superando ogni consolazione metafisica"...
... "Non ho altre domande è chiara l'impreparazione del candidato, speriamo nel resto della classe"...
... fortunatamente in italiano andai meglio e S. Francesco di Dante mi salvò ...
... ma nessuno salvò il membro della commissione da mio fratello che lo aspettò fuori per avere chiarimenti sul sangue del Superuomo...

Mirtillo14 ha detto...

Io penso che sia una bellissima cosa avere ancora voglia di studiare e di recitare , di continuare ad imparare. Continua così ed un "in bocca al lupo" per tutto ciò che deciderai di fare. Ciaooo

Sara ha detto...

@Franco capisco il problema, c'è gente che viene a teatro ma avrebbe bisogno di trovarsi un fidanzato

Sara ha detto...

@Semola sto pensando se conosco il prof. ma spero di no!

Stefania ha detto...

Pensavo che menta fosse il nome di uno dei due gatti 😹😹😹 e invece sono gli ettolitri di acqua e menta che stai bevendo in questi giorni.
Che bello che ti piace tanto recitare. Io vado spesso e molto volentieri a teatro.

semola ha detto...

... mi pare si chiamasse Orlandi, ma tu in quegli anni eri al classico, io allo scientifico...

Giovanni ha detto...

Hai bevuto il latte con lo sciroppo mente con una leggera spolverata di cacao ed una fogliolina di mente ... pizzica le narici ottimo dissetante.
Pias minga i gatti.
Bella la filosofia se dopo averla imparata e ben messa in pratica ..........

UnUomo.InCammino ha detto...

Di Nietzsche divorai solo Genealogia della Morale.
Illuminante. Mi piacque un sacco.
Per il resto sono ignorante, purtroppo, di altre sue opere. Ad avere tempo dovrei recuperare!

Pier ha detto...

ho ripiegato sullo sciroppo di amarene, pensando che contenga meno coloranti... poi proverò quello di tamarindo artigianale, che costa come il Brunello di Montalcino ma dicono sia più bio

nucci massimo ha detto...

Quest'anno ho fatto talee e margotte ma non ne ho cavato niente, riproverò a ottobre. Ciao.