07 marzo 2025

È tutto quello che ho sempre voluto

 


Ho l'immagine di me bambina, mi rivedo a piantare un rametti di rosa nel terreno, mia nonna mi aveva detto che in questo modo sarebbe nata una pianta di rose. 
E davvero tempo dopo scoprii che era diventata una pianta di rose!E quindi io mi diverto così, a spostare sacchi di terra e a mettere stecchi dentro vasetti di plastica, per far nascere piante che talora scambio, ma più spesso regalo.




 

10 commenti:

fracatz ha detto...

molto femminile, io invece ho sempre riprodotto più alberi da frutto che fiori, che poi gli alberi son sempre molto ingombranti

Stefania ha detto...

Bravissima!!! Allora hai il "pollice verde"

UIFPW08 ha detto...

Buona festa della donna Sara
il mio abbraccio
Maurizio

MaratonetaGiò ha detto...

Trafficare in giardino e interessarsi di giardinaggio è molto rilassante. Bella l'dea di scambiare semi e bulbi. Serena serata.

Pier ha detto...

molto bella questa iniziativa

antonypoe ha detto...

non amo le piante dentro vasi :)
lieto giorno

Anonimo ha detto...

A me da bambino non affascinava l'idea del rametto quanto quella del seme e ancora oggi ogni tanto mi metto in tasca qualcosa e poi vado in giro ad interrarlo (anche se so che di solito non nasce niente). Il seme è una unità auto-contenuta con quello che serve per fare nascere una piantina ed è anche una scatola a sorpresa perché dal seme non si vede la pianta. Pensa poi al fatto che la pianta fa il frutto apposta perché qualche bestia lo mangi e poi vada a cacare in giro distribuendo i semi. Un sistema geniale. Oppure i semi alati.

UnUomo.InCammino ha detto...

Coloro che sono "coltivatori", nel senso piu' lato, di fatto sono gli unici creativi.
Aiutare la vegetazione a germogliare, svilupparsi, crescere, fiorire (in questo caso) o fruttare, riprodursi.
Penso che sia la ragione maggiore della soddisfazione, della passione che tutto cio' provoca nei "coltivatori".
Mi rallegro per voi, Sara!

Anonimo ha detto...

La coltivazione non è un "atto creativo" fine a se stesso ma è uno dei modi in cui abbiamo trasformato il mondo "naturale" in un ambiente tecnologico e quindi artificiale. La coltivazione non comincia col rametto o col seme, comincia facendo tabula rasa di tutte le piante e gli animali che non servono per fare spazio a quelli utili. Con tutti successivi miglioramenti, dall'irrigazione alla aratura. Gli innesti e la selezione sono ingegneria genetica fondamentale. Non esisterebbero le rose di Sara, sono piante artificiali, non solo nell'aspetto ma anche per il fatto che non hanno un posto nell'ecosistema "naturale". Sara è ricca e quindi coltiva i fiori, se non fosse ricca coltiverebbe le patate. Che abbiamo portato dalle Americhe, con le navi a vela. Il me bambino che interra il seme non è un artista, è lo stesso bambino che costruisce l'arco e le frecce.

Sara ha detto...

Sono molto contenta infatti