20 marzo 2009

Istruzioni sul Libro :" È facile smettere di fumare se sai come fare" di Carr Allen

Per Francesca e per chi ha un po'di curiosità di smettere come ho fatto io.

Reazione scontata: quando mio fratello me l'ha regalato ho pensato "Oh! che stress!" cioè invece di essere gratificata perché Luca ha pensato a me, come tutti i fumatori ho trovato asfissiante questa premura da parte sua.
Invece di pensare "che dolce che è stato mio fratello", ho pensato che si fosse impicciato nei fatti miei con il buonismo che caratterizza i non-fumatori.
Ecco la perversione indotta dal fumo!
Se uno ci regala il libro è perché ci vuole bene! invece io da fumatrice ho trascurato questo aspetto per per annoverare il gesto di mio fratello come un puerile tentativo di farmi smettere, basato oltretutto su un manualetto dal titolo trionfante in copertina " È facile smettere di fumare se sai come fare"! Ma figuriamoci!
Noi ci scocciamo quando la gente ci dice che dobbiamo smettere di fumare. Se c'è una cosa che ci da veramente fastidio sono i buoni consigli: lo sappiamo, eccome che fumare fa male, mica siamo scemi! E sentircelo sottolinea proprio la nostra incapacità di liberarci da questa dipendenza.
Comunque il libro l'ho sfogliato lì per lì e mi ha colpito perché diceva che durante la lettura si poteva continuare a fumare, anzi, si doveva fumare!Beh, già questo mi garbava. Così che ho letto qualche pagina e poi ho mollato il libro da parte per un tempo indefinito.
Figuriamoci se io potevo smettere di fumare? Io che ho iniziato a fumare a 14 anni e a 38 anni fumavo serenamente un pacchetto e mezzo al giorno. io che di sera dovevo avere abbastanza sigarette, se no entravo nel panico. Io che credo di aver conosciuto tutti gli orari dei tabaccai della Val di Magra.
Mi piaceva fumare. Almeno credo che mi piacesse. E soprattutto credevo che smettere fosse difficile. Ci ho provato un paio di volte, non a smettere, ma a diminuire il numero di sigarette, tipo una ogni due ore, ma in quelle due ore non pensavo ad altro.
Insomma io ero una forte fumatrice. Tante volte la sera, prima di andare a letto dicevo "domani diminuisco! domani fumo di meno". E invece il giorno dopo fumavo sempre tantissimo, dal mattino
Il libro mollato da parte l'ho ripreso nelle mani quando ho sentito dire in tv che era stato un successo mondiale in termini di riuscita, cioè al tiggì dicevano che tantissima gente aveva smesso grazie al libro.
E io ho pensato "MA SE FUNZIONA PER GLI ALTRI ALLORA PUO'FUNZIONARE ANCHE PER ME!" voglio dire : E CHI SONO IO? LA PIU'FESSA CHE CON ME NON PUO'FUNZIONARE?".
E ho iniziato un venerdì sera a leggere il libro. Ho proseguito il sabato la lettura e già però leggendo, avevo meno voglia di fumare, perchè più leggevo, più mi sembrava stupido il gesto di accendere una sigaretta e così sabato 13 dicembre 2008, verso le 11 di sera, ho acceso quella che credo sia stata la mia ultima sigaretta, con la consapevolezza e la speranza che fosse davvero tale.
Ho chiesto a mio marito di far sparire le sigarette dalla mia portata, temevo infatti che la domenica sarebbe stato troppo impegnativo il rito mattutino del caffè senza la sigaretta. E poi sono andata al lavoro e fortunatamente quel giorno non c'era nessuno che fumava in turno con me, così che quando alle due sono arrivati due colleghi fumatori, io ero già forte della mattinata trascorsa senza sigarette ed ho pensato, vedendoli fumare, che mi dovevano invidiare! uno non appena gli ho detto che avevo smesso, ha subito scherzato, ma manco troppo, dicendo "dai! fumati una sigaretta!". L'altro invece mi ha detto che un tale che smise di colpo, cioè come ho fatto io, si era sentito malissimo per l'astinenza, così che i medici l'avevano fatto fumare di nuovo per evitare il pericolo che ci rimanesse.
Questa si chiama invidia. E' comprensibile che gli altri fumatori ci invidino se smettiamo.
Personalmente mi sento come se avessi un mostro dentro, va beh, un mostretto, ma non so se è una cosa che ho immaginato io o se è scritta nel libro di Allen.
Praticamente il mostro non morirà mai, perchè una tossicodipendenza ti segna, hai voglia di fingere con te stesso. Ma avere una tossicodipendenza non vuol dire essere più scemo degli altri.
Ci sarà sempre il rischio di ricaderci, però io ora sto facendo morire il mostro di inedia. Basterebbe una sigaretta e quello ripiglierebbe baldanza, quindi devo fermamente pensare che sono stata fin troppo indulgente nei confronti di me stessa in tutti questi anni. Ho amiche che fumano una sigaretta ogni tanto, io non sarei in grado e ricomincerei come prima.
Sto ancora assaggiando i cambiamenti di vita. Adesso se mi si avvicina qualcuno che ha fumato, istintivamente penso "puzza di fumo!". E mi scoccia molto l'idea che negli anni chi mi si sia avvicinato abbia pensato la stessa cosa di me.
Poi le sigarette, i pacchetti, gli accendini di plastica, mi sembrano oggetti anche brutti esteticamente, invece le cose che mi sono comperata a cuor leggero, gratificandomi, borse, scarpe, cosmetici etc. sono veramente chic.
Non ho preso l'influenza quest'inverno e in 20 anni è la seconda volta che mi capita, anche perché per tenere accelerato il metabolismo, ho camminato molto nelle mattinate d'inverno.
Mi dispiace pensare che se non avessi fumato, la mia vita sarebbe stata migliore, perché non posso tornare indietro e cambiarla, però mi sarebbe piaciuto avere più fiato per correre in questi anni e i soldi spesi in sigarette potevano essere di sicuro investiti meglio. Ma devo volermi bene. Il libro insegna anche a capire i meccanismi che ci fanno fumare e cioè perchè c'è un sistema concettuale che avalla le sigarette.
Nel mio caso credo che di essere stata anche influenzata dal fatto che quando ero piccola ho visto fumare troppe persone intorno a me, persone a cui volevo bene, che erano importanti per me: mio padre, la mia maestra, i miei zii, i miei cugini. Diverso sarebbe stato se avessi visto fumare solo persone "malvissute".
Un bimbo sa che il fumo fa male, perchè lo sanno tutti, però se vede fumare gli adulti, riceve un messaggio distonico.
E dunque se c'è una cosa che mi rammarica è di aver vissuto "la normalità" delle mie sigarette, innanzi a figli di miei amici o a bambini sconosciuti.
Ora chi mi legge può pensare di procurarsi il libro e garantirsi l'opportunità di una vita inimmaginabile: senza sigarette!
Oppure se non interessa, ma io non ci credo che non v'interessa smettere, lo so bene, potete tirare innanzi.
Però pensare che con voi non possa funzionare non è credibile. Perché con gli altri si e con voi no? Cosa avete di diverso dagli altri?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi sa che quello del libro ti paga, per questi articoli appassionati...
Mi permetto, da ex-fumatore-che-ha-fatto-tutto-da-solo,cioè che ha smesso senza aiuto di alcunchè o di alcunchi, un piccolo consiglio: Odiale le sigarette, quelle piccole puttanelle pensano di essere migliori di te, e non sono che carta e catrame,fanno infiammare le gengive e danno il fiato cattivo. Di quanto male fanno non ne parlo nemmeno.
Un bacio
Luca

Sara ha detto...

No, non le odio le sigarette.
Non posso.
Mi piacevano. E'stata come una storia d'amore, preferisco pensarla così. E'finita lasciandomi dei bei ricordi, ma non mi appartiene più emotivamente.

Anonimo ha detto...

Ho fumato sino a 13 gg. fa. Sto' cercando di liberarmi del desiderio di una sigaretta e certi giorni faccio piu' fatica di altri...oggi e' uno di questi!
Sono capitata su questo blog per caso, cosi' ho deciso di lasciare un commento. Spero di avere la determinazione necessaria per riuscire. A presto e grazie per l'incoraggiamento trovato nel leggerti!