04 settembre 2017

L'oro del Levante.



Dopo un tempo indefinito sono tornata a fare una passeggiata nel bosco, un sentiero a caso, nell'estremo levante della Liguria.
Ma prima di incontrare i castagni, ho incontrato questi ulivi e prima ancora, i grappoli di vermentino.

Salendo si arriva al paese di Ortonovo, che fino a pochi mesi fa dava il nome a tutto il Comune, poi un referendum ha decretato che si cambiasse nome in Comune di Luni.
Del resto Luni, o meglio Luna ha una storia che si avvia  nel 177 a.C. quando nasce come colonia romana.
Ortonovo nasce molto più tardi, credo nel XI , con le pietre e gli abitanti che scappavano da Luni, dalla malaria, dai pirati. Ortonovo, ortus novus, sorto nuovo, nato nuovo, appunto.
Il vino dei colli di Luni è rinomato, ma l'olio d'oliva non è da meno, purtroppo questa sarà un'annata da dimenticare, nondimeno questi uliveti, uno dopo l'altro,li ho visti tenuti con la cura che si vede in queste foto.
Credo che l'attività defilata e al tempo straordinaria di queste persone, a conclusione di una stagione di incendi feroci, sia meritoria per tutta la collettività.

10 commenti:

LaLaura ha detto...

Resistere resistere resistere! (in Sardegna poche olive ma di ottima qualità)

Ernest ha detto...

Eh beh Sara il vino dei Colli di Luni è da applausi e soprattutto lo sono le persone che riescono ancora ad occuparsi di queste cose

semola ha detto...

... dare un sostanziale contributo economico a chi mantiene quei paesaggi, spesso con sacrifici che non valgono il risultato ...

UIFPW08 ha detto...

Sicuramente qualcosa di sincero che la nostra cara Italia ancora regala.
Il mio abbraccio Sarà
Maurizio

fracatz ha detto...

senza acqua anche le olive son soltanto pelle ed ossa, bisognerà pensare al futuro scollegare i ragazzi dai telefonini e collegare tutte le località con potenti acquedotti e canali per l'irrigazione, chiaramente facendo tutto a mano con pale e picconi come ai bei tempi degli antichi romani

Alberto ha detto...

Quest'anno, a Ponente, sarà il secondo anno che la raccolta di olive sarà nulla o quasi. E purtroppo gli uliveti sono sempre più abbandonati.

Carlo ha detto...

In ogni sua forma ed a qualunque titolo svolta, credo che ogni attività dell'uomo che rispetti la natura vada apprezzata. Ecco perché, ad esempio, disprezzo chi inquina, sporca, danneggia... o fa solamente demagogia spicciola.

L'estate torrida di quest'anno che non è la prima e non sarà l'ultima (a meno che... ), credo sia un messaggio ben preciso che se non recepito sarà il preludio di ben più gravi problemi. Altro che "terra dei padri"!! Stiamo fottendo la nostra terra e l'intero pianeta, senza alcun bisogno di aspettare l'invasione mussulmana!

UnUomo.InCammino ha detto...

Qui in provincia, non lontano da casa mia, è andato a fuoco un intero monte, incendio fuori controllo contro il quale potevano poco Canadair, n squadre di vigili del fuoco, volontari, elicotteri. Dopo tre giorni solo un temporale di tre ore è riuscito a fermare il fuoco.
Estate orribile.
Ovunque quel merdoso grigio-giallastro che si vede anche sotto gli olivi nell'immagine, boschi arancioni brunastri, per due terzi già senza foglie come fosse dicembre.

Attenzione e cure secolari possono poco contro questa catastrofe siccità & caldo aberrante.
Qui annata da dimenticare per tutto ciò che ha seguito i raccolti tardo primaverili: male se non malissimo tutto il resto.

Onore alle retroguardie contadine!

Icaro ha detto...

La siccità ha veramente sciupato tutto, i miei hanno una piccola uliveta e si ritrovano quasi contenti guardando altri campi ancor messi peggio. Che peccato vedere le piante così...

Francesco ha detto...

è stato Soros a decidere che nessuno deve fare più l'idraulico