10 febbraio 2018

La collina dei frati

Un mezzo pomeriggio di tregua dalla pioggia di febbraio mi consente un giro con Slim e decido di prendere un percorso diverso dai miei soliti. 
Certe strade mi mettono in difficoltà, perché sono cariche dei miei ricordi da bambina, quando con le mie compagne di scuola impiegavamo i pomeriggi a scoprire il mondo. Più avanti, si tempi delle medie, le biciclette ci facevano allungare i giri in esplorazione.
Sembra ieri, quando passando sotto i pini di quella casa vicini alla strada, avevamo paura che ci cadessero in testa...le processionarie!
Poi ricordi più recenti, i tempi dell' università quando ci capitò  di vivere a tutti noi amici insieme l'esperienza bellissima e irripetibile  di quella che noi chiamavamo La Casetta.
E così oggi a quel bivio di strada ho fatto una foto e la metterò sul profilo di WhatsApp di modo che la veda il Silvy che adesso in Grecia.  La strada che  ho imboccato prosegue in una zona, l'unica del circondario, che è stata preservata dal furor edilizio e si è invece piegata al culto chic della vite di pregio.

E camminando qua e là , lontano dai muri di cinta, circondate da uliveti,  protette da amene barriere vegetali, vedo in lontananza, in stili architettonici diversi, delle imponenti ville.
Mi viene in mente quella volta quando consegnavo i certificati elettorali e  ho suonato ad uno di questi cancelli, stile fortezza medievale ed è venuta ad aprirmi una governante giovane e bellissima, con la divisa  indosso, che un po'seccata ha firmato al posto del illustrissimo  giovanotto di casa.
Camminavo oggi e vedevo il parco macchine e  il parco di lecci e ulivi,  con il trattorino tagliaerba per giocare a fare il gentiluomo di campagna. Nessuna piscina in bella vista, ma è comprensibile che stiano al riparo da occhi indiscreti.
Così  passeggio con il cane al guinzaglio,  tra le dimore di chi annovera crack bancari, la  fortuna di famiglia costruita con i traffici portuali, il servizio di sicurezza per la festa dei diciotto anni, l'appalto del Ministero per un servizio in tutto il Paese, il nome nel jet set.
Qua nella dolce e discreta campagna accarezzata dal sole, tra viti e ulivi, dove vivono protetti dal mondo come dei dell'Olimpo  i veri ricchi.

3 commenti:

Francesco ha detto...

ma ricchi quanto? sicura che siano ricchi ricchi?

Icaro ha detto...

Di tutto il post mi hanno colpito più le processionarie. Nutro una vera fobia per queste bestie!

UnUomo.InCammino ha detto...

A me non frega quasi nulla della ricchezza se non per un paio di cose
1 - poter avere una antica villa con un immenso parco verde intorno
2 - demolire quanta più edilizia possibile intorno e riforestare tutto
3 - contribuire in qualche modo a fronteggiare lo tsunami migratorio.

I ricchi veri hanno tempo e spazio. Sullo spazio ce la fanno ancora alcuni danarosi, sul tempo sono poche le persone ricche.