01 ottobre 2019

Meglio perderlo.

Ho incontrato questo signore in un contesto a carattere culturale, di quelli che bazzico per lavoro. Mi ha colpito che fosse un professionista che si è distinto al di fuori del perimetro apuo-lunigianese, un uomo stimato, con all'attivo diverse pubblicazioni e riconoscimenti. Tanto  bravo in ambito lavorativo, allo stesso modo ho riscontrato che avesse competenze singolari anche in ambito storico-artistico. Non un semplice appassionato in possesso di buona volontà, ma un uomo capace di impegnarsi e sorprendere anche gli addetti ai lavori.
Io  me ne ero accorta, ma non ero sicura, insomma un pomeriggio siamo rimasti soli e mi ha confessato che era attratto da me e la cosa curiosa era che mentre lo diceva mi dava del "lei".
Io non mi ricordo cosa gli risposi, lusingata di aver destato l'interesse di un uomo che stimavo, anche se ho avuto come l'impressione che in un confronto delle rispettive caratteristiche, il fatto di avere  16, 17 ,anni meno di lui, abbia avuto la sua importanza.
Finita lì. Come un file di cui leggi il nome, ma non lo apri.
Ci siamo persi di vista, a parte un paio di volte in cui ci siamo incrociati e ci siamo sorrisi senza parlarci.
L'ho rivisto una sera di quest'estate ad un evento di beneficenza, sono andata al suo tavolo a salutarlo, unico uomo con tre o quattro signore intorno, una delle quali la conosco bene e lui stesso mi ha detto che era la sua compagna!
Mi sono sentita un po'in imbarazzo per lei, è una donna che ho perso di vista, ma che un tempo frequentavo, una donna bella, creativa, sensibile, insomma ho pensato che si fossero "trovati". Anche se ho avuto come l'impressione che fosse  troppo avanti con gli anni anche per lei, che pure ha qualche anno più di me.
Poi ho rivisto lei dopo un po'di tempo, due o tre mesi da quella sera, loro non stanno più insieme e per fortuna, dato che il signore, il professionista stimato nelle grandi città, l'uomo colto, il fine ricercatore, in realtà è un bastardo che ha il vizio di menare le mani!
Intanto ci sono rimasta male per lei, che comunque ha troncato questa vicenda facendo intervenire i suoi famigliari per difendersi e allontanarlo.
Sono ovviamente rimasta male che un uomo di cui avevo stima, del quale ho apprezzato la sensibilità intellettuale, fosse in realtà un individuo manesco, con degli aspetto bestiali inerenti la sua ira.
Parlando con lei, la mia amica, ho ricostruito diversi aspetti di quella personalità problematica, aspetti che mi sembravano curiosità, che invece erano sintomi di un disagio:sicuramente lui si deve far curare, ma non è un problema nostro!
Spesso si associa l'idea di uomini violenti a figure che vivono in contesti di degrado socio culturale, poi invece ti imbatti in soggetti come questo, un uomo colto, con un intelligenza versatile etc. e allora si capisce che la violenza di genere non è solo un fatto di ignoranza, ma è un fenomeno molto più complesso.

7 commenti:

Nuvola ha detto...

Brutta cosa.
In effetti, non si può mai sapere chi ci si para davanti, ma in questo caso uno non va a pensare che qualcuno che dimostra di essere così colto possa arrivare a picchiare la compagna...
Spero che la cosa sia finita lì per la signora... che il tipo non si metta a cercarla. L'ha denunciato?
Bisogna sempre stare all'erta, in ogni circostanza...
Un abbraccio,

Icaro ha detto...

É vero, magari per "pregiudizio" si va a pensare che chi usa violenza sia qualcuno con scarsa cultura, che viene da realtà disagiate. hai fatto bene a raccontare questa storia, per evidenziare come a volte il mostro sia veramente mimetizzato accanto a noi.

John Connor ha detto...

Il meccanismo è abbastanza banale. Gli uomini, come dicevo in altro commento, recitano un personaggio per interessare le donne. Le donne preferiscono immaginare il personaggio invece di guardare l'uomo e hanno anche la pretesa di rimediare alla differenza tra immaginazione e realtà in un secondo tempo, plasmando l'uomo.

Invece, tanto più il cavallo di legno che trovi fuori dalla porta è elaborato, tanto più ovvio è l'inganno. La natura dell'inganno è quella di un danno per te e un guadagno per chi lo compie. Se vai a giocare al Casino, sapendo che i giochi che trovi sono studiati apposta perché tu perda in favore del "banco", sai in partenza che è un "vizio", cioè qualcosa che ti fa male in cambio del "piacere" che ne ricavi.

Trovo che sia ingiusto fare finta che le donne siano sempre "vittima" dell'uomo mentre se un pensionato si rovina per la giovane badante, è un vizioso, un immorale, uno scemo. La differenza, se esiste, è a discapito delle donne, perché il pensionato compra la mercanzia esposta in vetrina, non fa finta di credere che la badante sia una principessa, una grande artista, una filosofa.

Alahambra ha detto...

Perdonami ma "violenza di genere" mi fa sempre salire il sanguealla testa.
La violenza è violenza, su donne, uomini, animali, bambini, oggetti.
Se uno è manesco lo è a prescindere dal genere, se è iracondo pure.
Questa cosa del genere, tipicamente femminista, proprio non sta in piedi, ed è sbagliata e fuorviante.

fracatz ha detto...

Finalmente da qualche anno grazie alla parita' uomo donna ogni essere umano puo' godere appieno del grande dono del libero arbitrio che consente a tutti di essere artefici dei propri destini

Federica ha detto...

è proprio vero che il fenomeno della violenza domestica è trasversale e non è solo relegato a certe fasce culturali... che schifo

Francesco ha detto...

devo dire che Lorenzo ha ragione, bravo, bel commento !