25 maggio 2021

Il camion

 

 

Giornata iniziata storta a cercare di fare quadrare le solite cose tonde , o a tondare le quadre, che è lo stesso. 
La bici per andare a fare le solite commissioni, pure in ferie: prima il cup, la fila, poi altra fila in farmacia, poi altri giri, che bella la bici! 
Percorro pedalando in solitaria stradine sconosciute ai margini della rete urbana, ville insospettabili, giardini di arricchiti -  acquisti tutto quel ben di Dio di vasi in cotto e poi in giardino piazzi una rosa presa alla Coop?
Sulla via del ritorno incrocio il camion che nella ribalta del cassone porta inciso il nome della ditta per la quale ha lavorato mio padre per 25 anni.  Si chiamava Gazzarini ed era di Sarzana, credo che risalisse agli anni '30. 
La ditta che lavorava con i camion ha chiuso nel marzo del 1994 e mio padre che era l'unico impiegato, non arrivavano ad essere 15 lavoratori,  si è scritto da solo la lettera di licenziamento. L'ho conservata tra le sue cose, anzi, l'ho archiviata. 
Lui aveva 49, un ragioniere del suo tempo, spiazzato per età nell'era del computer,  io facevo l'università e Luca era in procinto di partire per il servizio militare, solo mia mamma aveva un lavoro fisso. Seguirono anni duri, anche se non mi sono mai mancati i soldi per i libri o per accogliere qualche cucciolo randagio. 
Un giorno di molti anni dopo all'assemblea della Cgil parlai al microfono, presentando me stessa ricordai mio padre e la ditta storica per la quale lavorava. Dopo sono stata raggiunta da una donna che era figlia di un operaio della stessa ditta e mi ha fatto festa. 
Pure il padre del mio ex marito aveva lavorato nella stessa ditta anche se prima che vi entrasse mio padre e questo fu un motivo di affetto spontaneo tra le nostre famiglie.
Sono passati tanti anni dal 1994: il camion che incontro ogni tanto forse fu uno degli ultimi a cui lavorarono, quando lo incrocio ogni tanto mi sembra un saluto di mio padre.

8 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Credo si..ci sono cose, incroci, oggetti..quando non profumi, rumori.. che riportano il passato al presente, aprono scrigni magici che poi magici non sono, sono solo memoria viva, che sanguina cose amate, persone amate, tempi amati.. chissà se ci passi per caso dov'è quel cassone, o un refolo di vento ti guida, puntuale, senza che tu te ne accorga..

Sara ha detto...

@Franco...chissà?!

Andrea Sacchini ha detto...

Che bella storia. Pezzi di vita e di ricordi. Mi ha quasi commosso.

antonypoe ha detto...

piccoli particolari che evocano ricordi e affetti.
buon giorno

fracatz ha detto...

le aziende vanno e vengono, qui da me (ho avuto la fortuna di rilevare la casa dei nonni dove nacqui) ne ho viste andare e venire, la prima a sparire fu la falegnameria che faceva mobili in legno massello, superata con l'avvento dei truciolati

UIFPW08 ha detto...

Ottimi ricordi.
Bellissimi
Il mio abbraccio
Maurizio

Sara ha detto...

Grazie a tutti voi, ogni tanto mi manca mio padre, mi sembra impossibile che non ci sia più.

Alberto ha detto...

Ecco come da una scritta nasce un ricordo, e da questo hanno origini a cascata altri ricordi. E che ricordi!