Sarebbe, o delusi, rivolger le sorti,
D’un volgo straniero por fine al dolor?
Tornate alle vostre superbe ruine,
All’opere imbelli dell’arse officine,
Ai solchi bagnati di servo sudor.
Il forte si mesce col vinto nemico,
Col novo signore rimane l’antico;
L’un popolo e l’altro sul collo vi sta.
Dividono i servi, dividon gli armenti;
Si posano insieme sui campi cruenti
D’un volgo disperso che nome non ha.
A. Manzoni, Adelchi
12 commenti:
Passano i secoli ma le questioni son sempre le stesse.
Un volgo straniero por fine al dolor, e'proprio Monti il nostro signor.
Forte si mesce col vino nemico anche se per la lega non e' mitico.
Dividono i servi, dividon gli armenti ma ai parlamentari i soldi potenti.
D’un volgo disperso che nome non ha chissa mai se l'Italia ce la fara'.
.."Si posano insieme sui campi cruenti.." ha detto: fortemente e poeticamente
e oltre a essere dispersi molti continuano a non capire!
:(
Evvai!
Studiai a memoria l'inno manzoniano, alle scuole medie, e ne potei così apprezzare tutta la forza.
Non pensavo però che ne avrei potuto constatare l'attualità tanti anni dopo...
Così adusa, a tal risma di raffinatezze culturali?
Bene, brava, dieci più!
mi hai fatto venire la pelle d'oca ;)
Non ne usciremo, non siamo all'altezza.
moto perpetuo...
brava
simonetta
Tagli alle spese. Questo l'unico rimedio. E meno tagli ai Comuni che siamo gli unici a lavorare, cavolo!
Un abbraccio e buon sabato!
attualissimo sto Manzoni... chi l'avrebbe mai detto
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