26 luglio 2008

IL COZZA HA VINTO IL PREMIO LUNEZIA!!!!

PIER LUCA COZZANI da SANTERENZO, alias Il Cozza per gli amici, stasera, a Aulla è stato insignito di questo prestigioso premio come autore di di testi di canzoni!!
Lo sapevo! lo sapevo!
lo sapevo fin da quando Luca me l'ha detto che avrebbe partecipato (vedi post del 2 maggio "Raccomandazioni") e man mano che i giorni si avvicinavano l'emozione cresceva...
Anche stasera al bar quando era il momento di pagare gli ho detto "tanto dopo quando vinci, paghi te!".

La cronaca: Luca avrà fatto 30 km stasera, facendo avanti e indietro tra la platea e il palcoscenico...
Poi quando è venuto il suo turno è riuscito a dire poche parole, anche perchè il presentatore era geloso del microfono...
Il testo di Luca "Amore a..." è stato letto dall'attore Riccardo Monopoli: nonostante conoscessi già il testo, la lettura è stata tale da farmi emozionare tantissimo, ovvero, mi si sono drizzati i peli del braccio sinistro. Insomma è stata un'interpretazione che ha reso giustizia alla bellezza testo di Luca.
Poi è arrivato il momento della premiazione: il terzo...poi si passa al secondo ed è lì che ho avuto paura, metti che arrivava secondo? E invece HA VINTO!
E ha regalato una serata bellissima a quanti gli vogliono bene!

(il link di Luca Cozzani è a lato, sono proprio curiosa di sapere cosa scriverà di questa serata quando se ne renderà conto!)

n.d.r. la mia cagnolina Apua ha presenziato alla serata di musica e canzoni tenutasi in piazza B. Craxi ad Aulla, con garbo e dolcezza, come suo solito, soprattutto SENZA ABBAIARE...

25 luglio 2008

Sempre con la medaglietta!

Ho adocchiato un cagnolino nero che camminava impaurito, al centro di un incrocio. Ho mollato la borsa a terra, ho preso il cane in braccio, guardandomi intorno alla ricerca di un eventuale proprietario, mentre Apua che era con me al guinzaglio non ha fatto nessuna scenata di gelosia: ha capito il momento di difficoltà del suo piccolo amico. Che per fortuna aveva attaccata al collare una medaglietta con il numero di un cellulare. E per fortuna io avevo il credito sul mio telefono.
Di lì a poco il cagnolino è stato riconsegnato alla sua padrona e Apua ed io abbiamo ripreso la nostra strada: mai senza medaglietta!

24 luglio 2008

una boccata d'ottimismo!

Passo a piedi e la vedo in giardino: da poco è seduta in una sedia a rotelle.
Si spertica nel dirmi cose belle, a gran voce e con molta familiarità:"sei brava! e lavori! e con tutto quello che hai da fare hai sempre un sorriso! sei proprio un angelo! eh io ne vedo di mule, ma brave come te...". E poi giù una marea di cose belle all'indirizzo di Apua, curiosa almeno quanto me, di sbirciare quel bel giardino.
Io le rispondo sorridendo raccontandole 2 o 3 banalità "vado in città" "fa caldo oggi" "ma che bello il tuo giardino"
La badante mi sorride complice.
Lo so, la sua vecchietta è fuori di testa: tutte le volte la stessa storia.
Chissà per chi mi ha preso? forse per qualcuno che si è inventata nella sua mente. Di sicuro non ha la cognizione di chi sia io.
Però mi fa tanto piacere starmi ad ascoltare così tanti elogi, cioè un po'mi sembra anche di meritarmele le sue belle parole!
Non so perchè, ma è in certi pomeriggi d'estate che mi viene in mente lei. Era bellissima: la vedevo quasi esclusivamente di profilo, lei sedeva in prima fila, io nella penultima. Eppure aveva già un sentore di tragedia fin da allora, tanto che la prof. d'inglese, eravamo in IV ginnasio, sapendo della sua imminente bocciatura, la sconsigliò di tentare la strada di un altro liceo, che all'epoca era frequentato da gente pessima. E invece ci andò.
La rividi due anni più tardi in via Roma: mi chiese se potevo prestarle dei soldi. Era ancora bella, ancora vestita con un certo gusto originale, ricercato. Mi accompagnò fino in ospedale dove stavo andando a trovare mio fratello e fui felice che lui la vedesse, bella com'era.
La ritrovai anni dopo in discoteca. Mi abbracciò tanto, era come una bimba. Aveva proprio bisogno di essere abbracciata. Sapevo che era stata in comunità. Quella fu l'ultima volta che la vidi.
Morì in un incidente, ma non se ne parlò, non si lesse sui giornali: troppo il disagio, penso anche d'immagine, per quella famiglia, non importante, ma comunque in vista. Per quel padre, soprattutto, che quando lei abortì, fece mettere la spirale anche alla sorella minore. O per quella madre che distingueva tra "la figlia intelligente e la figlia deficiente".
So che le organizzano una qualche commemorazione con scopi benefici in una città che non è la sua, lontano da quelle che un tempo erano le sue compagne di scuola, in quell'ultimo suo anno prima che si compiesse ciò che a tutti, forse, sembrava inevitabile.

FESTE!

Sfoglio il giornale: festa della birra a Marola. La ma amica Tiziana mi diceva ieri di una festa della frittura di pesce tentasi nell'entroterra pisano. Tempo fa proclami di una sagra del tartufo in Lunigiana.
Feste del vino in giro non ce ne sono molte mi pare: conosco solo quella rinomata e datata che fanno a Baccano a settembre, mentre mi pare che di feste della birra d'estate, dalle mie parti, ce ne siano in abbondanza. E non è che da queste parti mi risulta ci siano prestigiosi centri di produzione della bevanda in questione.
Ma probabilmente si guadagna di più a vendere birra piuttosto che vino, anche se non la si produce. Come diceva Renzo Arbore, secoli fa, in un famoso spot pubblicitario "meditate, gente, meditate!"

21 luglio 2008

Quando ero giovane io, cioè prima della caduta del muro di Berlino, si parlava quasi in termini di leggende metropolitane del tipo o della tipa rimasti "flashiati" dall'acido. Ci si poteva credere o meno.

Non so se si drogassero di più i ragazzi ai miei tempi o quelli di oggi, tuttavia mi sembra che l'attività di prevenzione sia sempre la solita, cioè poco o niente.
resto senza sigarette: semi-dramma di un pomeriggio d'estate. Il mio tabaccaio è una persona garbata e cordiale, ma purtroppo è in ferie, dunque mi tocca rivolgermi altrove per placare il mio vizio malsano e dispendioso. Ovvero, da un altro tabaccaio. Uno che mi è antipatico. Ma non è antipatico solo a me, è antipatico all'umanità in generale, nondimeno noi fumatori siamo talmente autolesionisti da permettergli di lavorare.
Esco senza cambiarmi, con indosso un prendisole che ha visto estati migliori, di sicuro più calde come quella torrida del 2003. Manco mi pettino, ma ho l'ottimismo di sperare che la succinta mise estiva, quantunque piuttosto lisa, incontri l' indulgenza di eventuali astanti. Certo, me ne rendo conto solo ora, se mi spazzolavo dalla scollatura i peli bianche del mio gattino che spiccano sullo sfondo blu del vestito era meglio.
Arrivo volando in bici e mi appresso al bancone dove un signore d'età, estremamente corpulento, sta facendo una ricarica per il telefonino e poi si compra quelli che lui chiama due grattini...son lì che penso che francamente indossa un paio di pantaloni corti di una taglia in meno a quella che sarebbe indicativa per la sua mole, quando occhieggio sul cellulare una foto, a guisa di sfondo, una cosa...un incrocio tra Valerio Merola e Gigi D'Alessio...no, è troppo! devo andarmene via! sto per svenire! entra una che annuncia a tutto il locale, non solo al barista-tabaccaista, che vuole una brioche vuota. La mangi ora? e si! è il mio pranzo! accipicchia sono le 16 passate...è da ieri sera che non mangio! E rende complice tutto il locale del suo stoico digiuno,Porella...mi giro e resisto a fatica! certo se mangia in un modo così disordinato per forza è grossa. Ma c'è proprio bisogno di rendere consapevole della questione tutta la provincia? Se io fossi senza cibo da ieri sera, mi sarei già attaccata alle orecchie degli astanti...
Arriva uno e semplicemente mi passa avanti, dato che io ho davanti a me il signore corpulento, quello ci scavalca di lato entrambi e si mette in quella parte del banco dove non accedono i clienti! o Zeb Machain così non vale! finalmente il corpulento si sposta e guadagno il bancone, ma mi si affianca pericolosamente un tatuato-pelato-bassotto praticamente la versione ristretta di Facchinetti-figlio, eh no! tocca a me!
piglio, pago e torno alla bici, mentre lo zio Zeb sta caricando il suo carico sul motorino, mi verrebbe voglia rimarcare che mi è passato avanti, ma dalla faccia mi sembra che manchi dei riferimenti intellettivi per capire la questione, e poi fa caldo.
Ma perchè non smetto di fumare?

11 luglio 2008

Il COZZA in finale al premio Lunezia: iiièèèèè!

Luca Cozzani (link a lato), cioè il mio amico Luca, di cui io modestamente ho sempre apprezzato il talento letterario fin da quando l'ho conosciuto, è tra i 5 finalisti del premio LUNEZIA per la sezione "autori di testi".
Dettagli: Luca è tra i 5 finalisti, su 500 partecipanti ad un premio prestigiosissimo che negli anni è stato attribuito a personaggi come Fabrizio De André, Vasco Rossi, Samuele Bersani, Mogol, Ligabue, Daniele Silvestri...voglio dire!
Complimenti Luca per questo riconoscimento! il 25 luglio sarà ad applaudirti! anzi, corro subito fuori a mettere un'epigrafe sotto il mio gazebo "qua il 28 giugno del 2008 Luca Cozzani lesse alla mia festa un brano tratto dal suo libro "Vi porto in paradiso".
Che gente che s'incontra a casa mia!
Sono emozionata e orgogliosa! GRANDE LUCA!

09 luglio 2008

"... mia natal patria è nella aspra Liguria..."dalle "stanze" di Angelo Poliziano

43
Candida è ella, e candida la vesta,
ma pur di rose e fior dipinta e d'erba;
lo inanellato crin dall'aurea testa
scende in la fronte umilmente superba.
Rideli a torno tutta la foresta,
e quanto può suo cure disacerba;
nell'atto regalmente è mansueta,
e pur col ciglio le tempeste acqueta.

44
Folgoron gli occhi d'un dolce sereno,
ove sue face tien Cupido ascose;
l'aier d'intorno si fa tutto ameno
ovunque gira le luce amorose.
Di celeste letizia il volto ha pieno,
dolce dipinto di ligustri e rose;
ogni aura tace al suo parlar divino,
e canta ogni augelletto in suo latino.

45
Con lei sen va Onestate umile e piana
che d'ogni chiuso cor volge la chiave;
con lei va Gentilezza in vista umana,
e da lei impara il dolce andar soave.
Non può mirarli il viso alma villana,
se pria di suo fallir doglia non have;
tanti cori Amor piglia fere o ancide,
quanto ella o dolce parla o dolce ride.

46
Sembra Talia se in man prende la cetra,
sembra Minerva se in man prende l'asta;
se l'arco ha in mano, al fianco la faretra,
giurar potrai che sia Diana casta.
Ira dal volto suo trista s'arretra,
e poco, avanti a lei, Superbia basta;
ogni dolce virtù l'è in compagnia,
Biltà la mostra a dito e Leggiadria.

47
Ell'era assisa sovra la verdura,
allegra, e ghirlandetta avea contesta
di quanti fior creassi mai natura,
de' quai tutta dipinta era sua vesta.
E come prima al gioven puose cura,
alquanto paurosa alzò la testa;
poi colla bianca man ripreso il lembo,
levossi in piè con di fior pieno un grembo.

48
Già s'inviava, per quindi partire,
la ninfa sovra l'erba, lenta lenta,
lasciando il giovinetto in gran martire,
che fuor di lei null'altro omai talenta.
Ma non possendo el miser ciò soffrire,
con qualche priego d'arrestarla tenta;
per che, tutto tremando e tutto ardendo,
così umilmente incominciò dicendo:

49
"O qual che tu ti sia, vergin sovrana,
o ninfa o dea, ma dea m'assembri certo;
se dea, forse se' tu la mia Diana;
se pur mortal, chi tu sia fammi certo,
ché tua sembianza è fuor di guisa umana;
né so già io qual sia tanto mio merto,
qual dal cel grazia, qual sì amica stella,
ch'io degno sia veder cosa sì bella".

50
Volta la ninfa al suon delle parole,
lampeggiò d'un sì dolce e vago riso,
che i monti avre' fatto ir, restare il sole:
ché ben parve s'aprissi un paradiso.
Poi formò voce fra perle e viole,
tal ch'un marmo per mezzo avre' diviso;
soave, saggia e di dolceza piena,
da innamorar non ch'altri una Sirena:

51
"Io non son qual tua mente invano auguria,
non d'altar degna, non di pura vittima;
ma là sovra Arno innella vostra Etruria
sto soggiogata alla teda legittima;
mia natal patria è nella aspra Liguria,
sovra una costa alla riva marittima,
ove fuor de' gran massi indarno gemere
si sente il fer Nettunno e irato fremere.

52
Sovente in questo loco mi diporto,
qui vegno a soggiornar tutta soletta;
questo è de' mia pensieri un dolce porto,
qui l'erba e' fior, qui il fresco aier m'alletta;
quinci il tornare a mia magione è accorto,
qui lieta mi dimoro Simonetta,
all'ombre, a qualche chiara e fresca linfa,
e spesso in compagnia d'alcuna ninfa.

07 luglio 2008

Pensieri oziosi di una fannullona

Sono andata in un centro commerciale. Volevo comperare il cibo per i pesci rossi, dato che sono nati i piccolini e io ho sentito che le bestiole in questione indulgono in un ignobile cannibalismo, così che penso: se trovano tanta pappa, non si mettono a compiere atti scellerati.
E dato che ci sono i saldi volevo dare un'occhiata alle scarpe. E anche prendermi uno smalto rosso, rossissimo per le unghie dei piedi.
Le scarpe in saldo non mi piacevano, cioè mi sembra sempre che i prezzi siano sproporzionati al mio stipendio. E comunque non c'è rapporto legittimo tra quanto costano e quanto valgono, almeno tra quelle che ho passato in rassegna io. E in ogni caso non ne ho visto un paio di quelle che una serenamente qualifica come"irresistibili" e se le porta a casa come un trofeo . E poi pensavo, lì per lì, scorrendole sugli scaffali :"modaiole, dunque già fuori moda".
Se un paio di scarpe costano quanto una mia giornata di lavoro, che almeno se la meritino!
E poi volevo lo smalto rosso, ma non c'era. C'era uno smalto verdino, che fa malaticcia, idem azzurrino, uno bordeaux che potrebbe sembrare che mi sono tirata un paranco sui piedi e poi i rosa-baby, che poi se una se li da non si vedono, allora manco a starselo a dare lo smalto, poi quello bianco, che però fa tanto signora in blu...non c'era un accidenti di smalto rosso rossissimo in tutto l'ipermercato! A luglio!
Ho pagato alla cassa e uscendo mi sono fermata, esitando se fosse il caso di recarmi nella lucentissima profumeria che si trova in fondo alla galleria, dove con tutta probabilità una commessa mi avrebbe proposto deliziose bottigliette di vernice griffatissima che costano dai 17-18 euro in su. Che se resti perplessa quella ti guarda come se fossi una malintenzionata a pretendere uno smalto che costi meno di così.
Ho girato sui tacchi, i miei. E sono andata all'auto con le uniche cose di cui non posso fare a meno: cibo per i pesci rossi e insetticida per le mosche.
Niente acquisti superflui :signori, la fannullona è in sciopero!

Irresistibile! bellezza & profumo


Irresistibile! interpretazione & testo


Stefano de Peppo sings "Madamina, il catalogo è questo"

03 luglio 2008

cafonaggini estive

Vado all'edicola: macchinone nero di grossa cilindrata, parcheggiato sulle strisce pedonali, con il motore acceso. La signora vuol garantirsi l'aria condizionata, quando esce dal negozio, poco importa se chi passa si sorbisce il calore che emana dal suo mezzo di locomozione.
Stessa storia nel pomeriggio: mi coglie una vampa di calore, quando passo innanzi a una smart con il motore acceso posteggiata davanti al baretto, il tipo sta consumando il pranzo e quando esce dal bar non vuol certo che il caldo gli rovini la digestione. Cioè avete letto bene: uno pranza e lascia lauto con il motore acceso!
Il bello è che poi certe persone magari si lamentano che la benzina è troppo cara e di sicuro che un caldo così non c'è mai stato. Mica pensano che un po'è anche colpa del loro schifoso egoismo?
Ladri d'auto, un suggerimento: tenete d'occhio le razze cafone!

01 luglio 2008

Lessico battilanese

La MATARAZA: neutro, plurale, nominativo e accusativo. traduzione : i materassi

es. "aiò piat'la mataraza, quela chi venden ala television: aiè anch'la pdana, tza, quela c'al fa smagrir".