30 novembre 2007

cronache da Marte

Va beh, tanto lui il mio blog non lo legge e qualora lo leggesse, mi perdonerà. Amico single da diverso tempo, timidamente in cerca, s'imbatte in una serie poco edificante di relazioni con il gentil sesso. Tanto buono il ragazzo che una volta è finito dritto dritto dentro un alveare, cioè un covo di femmine misantrope e frustrate che mancava poco lo mettessero sotto processo perchè si era moderatamente invaghito di una di loro. Questo perchè le altre erano semplicemente gelose, penso io.Cose che capitano, voglio dire non siamo pezzi di legno.
Arriva finalmente il suo momento buono: serata con aperitivo, con proseguimento di cena e relativo dopocena con fuochi di artificio. Sarà contento tu pensi? Voglio dire..si sentirà gratificato e quanto meno grato con la fanciulla in questione. Oh, non se ne esce fuori un po' lamentandosi quasi che quella lo tempesta di sms. Il giorno dopo. Come dire, 'sta qua rompe!
Ma io non ho capito! incappi in una fila di megere e quando trovi una al verso, a cui piaci tanto, ti da fastidio? certo che le piaci tanto! se no non ci veniva a letto con te, mi sembra ovvio, no?! e ti sorprendi pure se il giorno dopo inizia a mandarti sms a volontà! ma cosa volevi: una gatta morta che fa finta che tu non le piaccia, perchè la nonna le ha insegnato che "in amor vince chi fugge":
Io un po'gli uomini li conosco, mai troppo per carità, perchè come degli esseri che stimo intelligenti riescano ad abboccare alle gattemorte, a quelle virtuose che prima di loro l'hanno fatto una volta sola e per decenni l'hanno tenuta sotto al sale (dicono loro) proprio non me lo spiego.

Apua



Qua siamo al centro sociale di Molicciara, in occorrenza di un battesimo, all'inizio dell'estate. Solo che io, vuoi per evitare di abbuffarmi, vuoi perchè in quel contesto di mamme, pancioni, bambinetti mi sentivo fuori luogo, ho preferito, con la scusa di Apua, starmene un po'in disparte. Ma lei scommetto che non avrebbe mollato per nessun motivo il buffet: bambina!

26 novembre 2007

Otium bradiensis

Detto tra noi, ma faccio davvero una vita molto ritirata. A parte il lavoro dove per forza di cose sono a contatto con la gente, vivo una dimensione molto domestica. Non intimistica, proprio domestica, da "domus". Sarà che è ancora novembre. Certe volte penso pure che sia una questione di moda, voglio dire, gira che ti rigira ma le cose da indossare con la brutta stagione sono sempre scure e quando sono colorate hanno comunque sempre una patina invernale. Quest'anno usano le borse enormi, vere e proprie valigie, sarà che io già dentro una borsa normale c'infilo le forbici "dalla vigna" come chiamiamo dalle mie parti le forbici da potare, che con una borsa di quelle lì mi porterei dietro pure il penato, il trinciarami, il piantabulbi e pure un sacchettino di argilla espansa...
Ad ogni buon conto i miei acquisti invernali sono stati, mutande a parte: un paio di scarpe keys nere, piuttosto sobrie, decisamente comode, idonee a sopportare la pioggia e il freddo. Tasso di seduzione 4 e 1/2.
Un paio di jeans assolutamente elasticizzati, vergognosamente costosi (e son jeans!) con la tipa del negozio che mi diceva "si, ti entrano!". Sarà, ma dopo due mesi che non mangio più pane e marmellata a merenda, ancora non mi sento il coraggio di indossarli. Lo stesso giorno, era l'inizio di ottobre, mi sono comperata una maglia a maniche corte, di un tessuto lucido, svolazzante, blu a fiori bianchi, grossi...molto chic, molto anni '50, mi sentivo probabilmente molto Jacqueline Kennedy-Onassis quel giorno. In ogni caso è ancora appesa lì.
Sempre ad ottobre ho preso un bolerino peloso, piuttosto direi pelucche, grigio canna di fucile (o grigio-fiat-uno, ormai l'ho brevettato, è mio), senza bottoni chiuso da una vistosa spilla di bigiotteria, per la serie me lo posso mettere con...con che accidenti me lo posso mettere? eccalì! non paga sono tornata nel medesimo negozio e ho messo a perdere la gentile titolare chiedendo espressamente "qualcosina-di-nero-che-mi-coprisse-le-spalle-quando-esco-di-sera-che-ho-indosso-una-maglietta-carina-e-voglio-che-si-veda". Ora va beh che stavo pensando lì per lì che l'ultimo evento mondano è stata la cena di pensione della mia collega Carla, non che io abbia urgenti necessità di presenziare, pensionamenti in vista dove lavoro, fino al 2010 non ce ne sono. Ma voglio proprio una cosina così!Trovato dopo un bel po'di ricerche, morbido, nero, femminile. Però una volta a casa mi è sembrato un po'strettino sulle braccia.
Ultimo acquisto: ok, ragazzi, dopo 7 anni di precariato, 10 da che mi sono laureata, finalmente vengo assunta a tempo indeterminato. Me lo meriterò bene un regalo, no? Stesso negozio dei jeans, frugo tra tutte le maglie e sono tutte belle, ma quelle color vedere bottiglia mi lasciano perplessa, quelle che scendono di gran lunga sotto il posteriore mi dimezzano l'altezza e allora, anche per non essere maleducata, lo confesso, ne compro una...nera! Lo scollo è molto carino rettangolare, ma morbido, da un'idea di femminilità anche su un torace non propriamente generoso come il mio. Le maniche vezzose, arricciate, arrivano al gomito. Una maglietta carina davvero, molto carina, forse mi farà un po'freddino però. Anche lei ora è lì appesa. Magari la indosso in primavera.

25 novembre 2007

Prima e Dopo




Il cane è il solito. Nella foto n.1 Axe è ritratto al momento del suo ritrovamento, nella foto n.2 invece è come si vede in ottima forma, dopo le cure amorose prestategli dalle volontarie di Save the dogs. Adesso vive presso una famiglia svedese e ha un nuovo nome, si chiama Stickan. Un po'come è capitato alla mia Apua, che un tempo si chiamava Ela, il nuovo corso di vita canina è stato accompagnato da un cambiamento anche nel nome.
Chissà quante migliaia di cani sono rimasti in Romania e per loro non ci sarà la medesima speranza di vita!
In Romania lo so ci sono altri problemi, ma il conseguimento dei diritti, vuoi dei cani, dei bambini, delle donne, non è un percorso categoriale che esclude gli uni a vantaggio degli altri.
Dove non c'è tutela per i deboli, non c'è spazio civile per nessuno.
Con questo voglio precisare che la mia Apua è stata amata prima che la trovassi io, lo so. Non è un cane abbandonato, piuttosto credo che si sia persa, capita. Anche in Romania ci sono persone che amano gli animali e voglio sperare che siano la maggior parte della popolazione . Purtroppo la legge rumena dispone che i cani randagi debbano essere uccisi in modo barbaro e speriamo che invece il governo di Bucarest capisca al più presto che stare in Europa, significa conseguire uno status non solo economico, ma anche civile.

24 novembre 2007

Ancora novembre...ma tra poco è Natale!

Si, è sempre novembre. Per tutto il mese, così pare. Piove pure. Tantissimo. Di mattina faccio fatica a muovere Apua dai suoi alloggi, che lei già è un po'pigrotta di natura, quando piove poi eviterebbe anche di fare la pipì : bambina! Dove lavoro questo è il periodo più rilassato, così che se capita qualcuno siamo pure un po'diffidenti e ne mettiamo facilmente in dubbio la sanità mentale.
All'ipercoop hanno tirato fuori tutte le cose di Natale e io sto dicendo in giro che anche quest'anno non regalerò un belino nessuno, però poi mi ritroverò invece a fare l'esatto contrario. Lo scorso anno ho comperato tutti i regali di Natale, ovvero le piante, all'ipercoop, perchè di fatto mi è comodo arrivarci di sera intorno alle 20, fare il mio bliz e portarmele via. Non è che io prediliga il supermercato o ipermercato come luogo di vendita per oggetti settoriali, tipo piante, libri etc. però la cosa mi diventa indispensabile, almeno sotto Natale quando gli spostamenti in auto, i pellegrinaggi in mezzo alla folla tesa agli acquisti, cerco di limitarli al massimo. Nei supermercati le piante non le tengono bene, luce artificiale, riscaldamento, palpeggiamenti inopportuni etc. però sotto Natale arrivano piante fresche ogni giorno, quindi si possono fare buoni acquisti. Io ho in casa 3 piante acquistate all'iper e stanno benissimo, voglio dire non è che rifilano bidoni. Stanno benissimo, mi correggo, una si sta riprendendo da che le è caduto un vaso rovesciatole addosso da un gatto generico (forse Bino o forse la gatta Silvestra, boh?). Trattasi di una dieffenbachia che ho acquistato a settembre quando c'era la promozione, alla modicissima somma di 1,99. Adesso che ci avviciniamo a Natale la stessa pianta, nello stesso diametro di vaso, nello stesso supermercato, veleggia intorno ai 4,55. Che non è poco come aumento, anzi, come speculazione!
Lo scorso anno ho ricevuto io stessa una pianta in regalo, per la precisione una Stella di Natale che mi ha regalato mio fratello Luca. Non le avrei dato un centesimo sulla durata, perchè sono sempre stata convinta che le Stelle di Natale siano programmate per suicidarsi subito dopo le feste. L'ho messa in veranda, riparata dal vetro, ma senza termosifone, l'ho annaffiata spesso, perchè per essere una pianta da climi aridi, beve abbastanza forte la ragazza. Non l'ho potata, cosa che invece raccomandano tutti i manuali: ma in Natura le Stelle di Natale mica si potano! smuovendole un poco la terra intorno al tronco ho notato una reticella, messa lì apposta a farla schiattare e allora l'ho strappata un pochino per volta. Le ho pure dovuto cambiare vaso quest'estate da quanto mi è cresciuta! E adesso è lì in veranda con tutte le altre, forte, bella e vigorosa: mi sa che se a tira!

22 novembre 2007

Si fa presto...




Si fa presto a dire non reciterò più! Che poi voglio dire, se tale affermazione la fa Monica Guerritore, ma nel caso della sottoscritta le cose cambiano un po'...mi piaceva fare quel tipo di teatro, in larga, larghissima misura ci credevo, ma soprattutto il bene che ci legava, che ci lega in gran parte ancora oggi, rendeva eccome sul palco: evoè, Baccanti d'Asia! Tante emozioni insieme, ma forse questa è stata una delle più intense. Che paura dietro le quinte di quel teatro! E che teatro!Il teatro Romano di Luni!
Nonna Filomena, tu che eri la nonna di mio nonno e che un tempo avevi una locanda da quelle parti, mi hai visto vero, dal Paradiso delle Ostesse?
n.d.r. quello tra me e la Simo non è una Baccante, ma è Penteo!

21 novembre 2007

7 luglio 2005



Accipicchia! sembra passata una vita! ho riparlato proprio stasera con la mia collega Eli di quella giornata. Fu lei a permettermi di uscire prima dal lavoro, lei è Catia anzi. Quello sotto un altro profilo fu un giorno speciale anche per loro. Comunque due colleghe che entrano al lavoro due ore prima per farti uscire in anticipo non le trovi tutti i giorni! Ma io dovevo scappare a Sanremo! No, non è che mi aspettassero al Festival, piuttosto si trattava di uno spettacolo che rendeva omaggio a uno dei Grandi Padri di noi Liguri, Calvino. Lo spettacolo era organizzato a Villa Nobel, dimora dell'omonimo tizio del premio e la Simo, la Susanna ed io fummo precettate nel ruolo di lettrici/attrici. Io non lo volevo fare quello spettacolo,si vede pure che ero perplessa (foto 2) per via di una serie di questioni logistiche, cioè sapevo che chiedere un giorno libero a luglio, dove lavoro io è una sorta di tabù, ma tanto fu che mi salvarono le mie due colleghe. E poi stavo preparando una ragazzina all'esame di maturità e non volevo mancare al mio impegno, e poi...detto tra noi, ma la tipa che ha organizzato l'evento è la persona più casinista del fronte occidentale, mi cambiò non so quante volte il copione e io che sono un po'rognosa certe cose non le gradisco, cioè non posso imparare una parte e poi sentirmela cambiare per un'altra e poi un'altra ancora...fino alla sera prima mi ha cambiato la parte! Anche se conosco situazioni peggiori: nell'ultimo spettacolo che ho fatto ad un attore è stata cambiata la parte mentre saliva sul palco. Da lì ho chiuso con questo sottobosco di frustrati di Provincia che si sentono dei geni incompresi: l'unica cosa che devono comprendere è che se sono a dirigere me, una come me, vuol dire che geni non sono!
Va beh, la mattina alle 10,30, mentre ero ancora al lavoro mi fu comunicato via sms che avrei dovuto indossare un abito da sera nero...io aspettavo ancora un po', eh? come se fosse facile sceglierlo, così all'ultimo momento. Comunque quelle tre lì, stazzonate dopo un viaggio in auto (senza poter fumare), rinfrancate dall'opportunità di poter far comodamente la pipì, perchè quando reciti spesso finisci in posti che non sai proprio dove farla, beh, quelle tre lì poco dopo, stucco e pittura, si sarebbero trasformate in tre seducenti, impeccabili, decise interpreti delle "Città Invisibili".
Quella ai miei piedi (foto 1) è un'improbabile borsa, non ricordo cosa mi fossi trascinata dietro per l'occasione: comunque mi è tornata tra le mani qualche giorno fa e adesso ufficialmente, smessa l'attività teatrale, posso comunicare al mondo che la riutilizzerò presto, la riempirò di palle colorate e clavette, perchè finalmente ho deciso che farò un corso da giocoliere.

18 novembre 2007

Novembre

Posto che a me il mese di novembre, in una certa misura piace molto, dato che a novembre c'è il mio compleanno e anche quello di mio marito, della Teresa, di Alberto, di Emiliano e pure di Sant' Agostino, capisco bene che non sia un mese appetibilissimo.
Intanto fa freddo. Anche se io da un po'di tempo a questa parte preferisco il freddo al caldo, roba che se mi sente una mia collega dice che mi sto preparando alla menopausa, dato che a suo giudizio, passati i 30 e quasi una questione di conto alla rovescia...io comunque preferisco il freddo perchè almeno ti copri e una volta che sei coperta, ti muovi e il freddo non lo senti più. Già, ti copri. La fanciulla (un po'd'antan per la verità) che d'estate riscuoteva un certo successo tra le maestranze dell'est nel cantiere qua accanto e presso i pensionati della bocciofila, che ai primi d'ottobre riusciva ancora a sollevare l'attenzione degli adolescenti del campo sportivo, non c'è più. Non ci sono più nemmeno i suoi abitini a fiori, un po'tutti uguali, presi da Sasch, della serie "lava-stendi-indossa".
Al suo posto una vaga figura nereo-grigia si muove inquietante con un piccolo cane nero al guinzaglio. Ha un berretto calato sugli occhi,una tuta (nera, ovvio!) che nasconde al mondo i risultati di una formidabile quanto recente dieta (infatti nessuno si è accorto che sono dimagrita) e indossa sempre un giubbottino Murphy grigio metalizzato-Fiat-Uno. Che come mi sia venuto in mente di comperarlo ancora adesso non so. Che infatti l'ho subito o quasi dirottato, dalla sezione dell'abbigliamento urbano, a quella "quando-porto-fuori-il-cane". Che è sempre stato informe questo giubbottino, voglio dire non ha una linea femminile, non si stringe un po'sui fianchi, non aggrazia le spalle, ma fa assumere la vaga fisionomia di una tartaruga. Grigio-metalizzato-Fiat-Uno. L'ideale per esaltare il pallore di un incarnato come il mio, eh? E poi ha due tasche superiori piccole, che dentro non ci sta quasi niente e da quelle inferiori è appurato che la roba fuoriesca, debordi mentre una sta camminando.
Le ultime volte che ho visto mia cugina Rosanna ne indossava uno uguale anche lei. Si vede che nonostante le idiosincrasie parentali contro di noi, qualche tara che ci accomuna c'è, eccome.
Dai Apua, usciamo a fare la raccolta differenziata da brave cittadine, ma stasera buttiamo pure un rifiuto speciale!

13 novembre 2007

Rino Gaetano

Ieri sera in tv c'era una fiction sulla sua vita. Lui è mancato quando le fiction in tv si chiamavano ancora "sceneggiati", nel 1981. Appresi della sua scomparsa in uno di quei noiosissimi pomeriggi in cui mi ero recata "a dottrina", così dalle mie parti chiamiamo le lezioni di catechismo. Non vorrei ora stare qua a spiegare perchè da piccola le morti annunciate più che un fatto drammatico le avvertivo come un fatto di cronaca, forse perchè appartengo ad una generazione per la quale cronaca e realtà si equivalgono.
Mi ha fatto piacere che la Rai concedesse dopo tanto tempo un omaggio ad una figura che per decenni è stata forse deliberatamente oggetto di tentativi di cancellarla nell'oblio. Nondimeno i suoi dischi, diventati poi cd, hanno continuato ad essere venduti, le sue canzoni, al di là dell'immancabile "Giannna" che ogni volta che si radunano 4 gatti con una chitarra esce fuori, hanno continuato a rimandarci nel tempo, riflessione dopo riflessione, l'immagine di un cantante diverso.
Uno che non poteva essere etichettato. Uno che ha scritto tanto in un periodo di vita così breve, quasi da lasciarcene abbastanza in dote, per proseguire senza di lui. Uno a distanza di 30 anni in anticipo, o forse sempre attuale, sempre in coerenza con i nostri stati emotivi di questi decenni.
Però mi chiedo: cosa sarebbe stato di noi, della nostra coscienza, non solo della nostra musica, se lui non fosse mancato?

Io scriverò
Io scriverò se vuoi perché cerco un mondo diverso
con stelle al neon e un poco d'universo
mi sento un eroe a tempo perso
io scriverò se vuoi perché non ho incontrato mai
veri mattatori e veri ombrellai
ma gente capace di chiederti solo come stai
io scriverò se vuoi perché ho amato tutti i sessi
ma posso garantirvi che io
non ho mai dato troppo peso al sessso mio
ma con chiunque sappia divertirsi mi salverò
che viva la vita senza troppo arrichirsi mi salverò
che sappia amare che conosca Dio come le sue tasche
io scriverò perché ho vissuto anche di espedienti
perché a volte ho mostrato anche i denti
perché non potevo vivere altrimenti
io scriverò sul mondo e sulle sue brutture
sulla mia immagine pubblica e sulle camere oscure
sul mio passato e sulle mie paure